Venerdì 5 giugno 2015, a Pistoia, nell’VIII Forum salute mentale Giovanna Del Giudice, insieme a Piero Cipriano e Maria Grazia Serra, ha dato avvio alla campagna per l’abolizione della contenzione, a partire dai Dipartimenti di salute mentale. La questione della contenzione, insieme alle pratiche limitative della libertà delle persone in cura, è una delle criticità messe al centro dal Forum fin dalla sua costituzione nel 2003. Così scrivevamo insieme a Franca Ongaro Basaglia: “La buona pratica è il risultato di una volontà collettiva di partire comunque dal rispetto e dalla libertà della persona che certamente proviene da una storia in cui questo rispetto e libertà sono venuti meno o non sono mai esistiti. La buona pratica cresce e si sviluppa attorno a questo nucleo centrale, da cui si dipana ogni altro intervento. La contenzione blocca questo sviluppo nell’atto stesso che parte dal massimo dell’umiliazione e della mortificazione della persona e ripropone la copertura della nostra incapacità ad affrontare diversamente la sofferenza e la violenza, con una risposta irresponsabile di violenza e di difesa di sé, di violenza da parte del più forte, e di chi è in condizione di porre una distanza fra sé e l’altro: il ruolo, le regole, l’istituzione, il potere.” Oggi, tanto più dopo le morti conosciute di Giuseppe Casu e di Francesco Mastrogiovanni, rimasti legati nel Servizio psichiatrico di diagnosi e cura di Cagliari (2006) e di Vallo della Lucania (2009) per un tempo drammaticamente lungo, 7 giorni e 4 giorni, fino alla morte, tale trattamento è uscito dal sommerso e nessuno può più dire di non sapere. Il 23 aprile il Comitato nazionale di Bioetica ha espresso parere per il superamento della contenzione meccanica, pratica cruciale dal punto di vista etico e giuridico, attuata in particolare nei confronti dei pazienti psichiatrici e degli anziani. La contenzione annienta chi la subisce ma anche chi la attua. “Il processo di “cosificazione” del malato contamina l’operatore, oggettivandolo, negandogli forza, capacità di relazione, di confronto”. L’impegno per l’abolizione della contenzione, trattamento inumano e degradante assimilabile alla tortura, riguarda tutti, cittadini, politici, operatori, persone con esperienza, familiari… La campagna vuole avere inizio dai “luoghi della cura” ma vuole pure andare oltre le mura delle istituzioni e degli specialismi, produrre dibattito e mobilitazione politica e sociale, unica condizione per la sua abolizione.
Illustrazione di Roberto Sambonet, il disagio mentale
Cronologia:
All’alba dello scorso sabato 7 maggio LD, 36 anni, viene trovato morto in un letto del Spdc dell’ospedale di Monterotondo, piccolo comune nella Asl Roma5. Le circostanze della sua morte non sono chiare. È certo che LD era stato legato al letto oltre che sedato, ma era legato anche al momento della morte? Il particolare non è irrilevante dato che la sommatoria di contenzione meccanica e farmacologica può indurre, com’è noto, effetti deleteri nel corpo di una persona, oltre che nel suo sentire.
La lettera al Ministro Speranza Gli articoli correlati
La Corte Europea dei Diritti dell’Uomo per la prima volta mette sotto sorveglianza l’Italia sulla pratica della contenzione, non di rado utilizzata come scorciatoia (specie in carenza di medici e infermieri) rispetto alla fatica di un vero percorso di cura. E imponendo al governo italiano di rispondere a una serie di domande, sul fenomeno e sull’esistenza o meno di protocolli, la Corte fa già trasparire in nuce l’esito verso il quale si sta orientando: e cioè lo stop alla contenzione fisica, fuori da situazioni straordinarie di un pericolo grave ed attuale (e non solo vagamente ipotetico) di atti auto-lesivi o aggressivi che siano non evitabili dall’esercizio della massima sorveglianza sul paziente.
L’articolo de Il Corriere
Abdel Latif, 26 anni tunisino, il 23 novembre viene trasferito dal Centro per il rimpatrio (Cpr) di Ponte Galeria al pronto soccorso dell’ospedale Grassi a Roma. Dopo due giorni viene ricoverato al Servizio Psichiatrico di Diagnosi e Cura del San Camillo, dove muore il 28 novembre per arresto cardiocircolatorio.
Di cosa è morto Abdel? Questa domanda non ha una risposta chiara. Sappiamo però che in ospedale Abdel è stato legato mani e piedi probabilmente per giorni.
Nel documento sanitario ufficiale viene indicata la necessità di contenere il paziente perché aggressivo dal 25 novembre. Sono annotati i controlli del 26 e del 27, ma non è specificata la durata della contenzione e non sono registrati gli orari di inizio e di fine del trattamento. È quindi possibile che Abdel Latif sia rimasto legato ininterrottamente per oltre 61 ore.
Gli articoli sulla vicenda
Il Dipartimento di Salute Mentale di Trieste e Gorizia organizza il convegno SPDC No Restraint – Verso Servizi liberi da contenzione, coinvolgendo i Servizi Psichiatrici di Diagnosi e Cura italiani che non utilizzano la contenzione meccanica nei confronti delle persone che hanno in cura.
Il convegno si tiene nel sessantesimo anniversario dell’atto con cui Franco Basaglia pose il problema delle persone legate nel manicomio di Gorizia, rifiutandosi di avvallare con la propria firma – la firma del medico – questa pratica e vedrà un intervento del Ministro della Salute Roberto Speranza, che darà conto del panorama nazionale ed internazionale.
Il problema del superamento della contenzione in psichiatria verrà affrontato anche con rappresentanti del OMS Europa, attraverso quanto esplicitato nel programma Quality Rights dell’OMS. Saranno presenti tra i relatori il dr. Fabrizio Starace, per il gruppo di lavoro tecnico istituito presso il Ministero, rappresentanti degli Ordini professionali, dei Direttori di Dipartimenti di salute mentale, delle Associazioni di utenti e familiari, i portavoce della Campagna nazionale …e tu slegalo subito e del Coordinamento nazionale per la Salute Mentale, partner del Ministero della Salute nella organizzazione della Seconda Conferenza Nazionale per la Salute Mentale tenutasi nel giugno scorso, oltre ai Direttori dei DSM FVG e rappresentanti degli SPDC No Restraint, tra cui hanno confermato la loro presenza Ravenna, Trento, Caltagirone, Asti, Merano, Pistoia, Mantova, Melegnano, Parma.
Il programma La prima sessione La seconda sessione La terza sessione La presentazione del convegno di Giovanni Rossi Articolo di Massimo Cirri Intervento di Giovanni Rossi
Il 2 novembre 2021 il Comitato di Bioetica del Consiglio d’Europa (DH BIO) è di nuovo chiamato a esprimersi se proseguire o meno l’iter del Protocollo Aggiuntivo Oviedo circa il trattamento e l’internamento coatti delle persone con disabilità mentali.
La Società della Ragione, ConF.Basaglia e molte altre associazioni, aderendo alla campagna internazionale Withdraw Oviedo, hanno inviato una lettera al Governo dove denunciano come il testo e lo spirito della bozza di protocollo aggiuntivo alla Convenzione di Oviedo, oltre a violare la Convenzione delle Nazioni Unite sui Diritti delle Persone con Disabilità, contrasta con la legge 180/1978. Il testo del protocollo aggiuntivo reintroduce l’internamento (Involuntary placement), come in era manicomiale. Inoltre, rilancia l’idea della pericolosità sociale del paziente psichiatrico (che infatti sarà internato con provvedimento giudiziario), e non pone alcun limite temporale al trattamento e all’internamento involontari. In più, legittima e rilancia la contenzione.
La lettera
Comunicato del comitato Città libere da contenzione di Bergamo (composto da Camilla Morelli per il Forum Associazioni salute mentale Bergamo, Valerio Canzian, presidente Urasam, Giovanna Del Giudice, portavoce campagna …e tu slegalo subito), a due anni dalla morte di Elena Casetto, giovane donna di 19 anni morta legata e carbonizzata in un incendio divampato nel reparto di psichiatria dell’Ospedale Papa Giovanni XXIII di Bergamo.
Auspichiamo che il processo, che prenderà avvio in settembre (a due anni dalla morte), farà chiarezza sui tanti aspetti tuttora in ombra. Ma, soprattutto, sul perché Elena era da sola in una stanza chiusa a chiave, legata a un letto di contenzione.
Il comunicato
Lettera delle portavoce della Campagna nazionale …e tu slegalo subito indirizzata al Ministro alla Salute, Dott. Roberto Speranza, al Direttore Generale dell’ASL Romagna, Dott. Tiziano Carradori, al Direttore ff DSM ASL Romagna, Dott.a Mastrocola Antonella e al direttore ff SPDC Rimini, Dott. Santarini Fabio.
Il testo è stato scritto a partire dalla lettera inviata il 2 agosto alla Campagna dalla sorella di un uomo ricoverato nel Servizio Psichiatrico di Diagnosi e Cura di Rimini, da più di un mese in trattamento sanitario obbligatorio, che è stata testimone di una contenzione meccanica inflitta ad un ragazzo, con cui il fratello condivideva la stanza, durata circa 72 ore, dal 29/07.
Chiediamo alle SSVV come si intende procedere nei confronti della prof. Cappuccini per contrastare la sua dichiarata sfiducia nelle istituzioni sanitarie che agiscono “abusi travestiti da cure”, ma tanto più per rimuovere le cause che nel SPDC di Rimini determinano il ricorso alla contenzione, uniformandosi a quanto già è pratica di altro SPDC del Dipartimento stesso (Ravenna).
La lettera
Seminario di Giovanna Del Giudice dal titolo La contenzione come tortura. La via basagliana per l’abolizione della contenzione, organizzato dall’associazione Per pensare ad una città per i matti in Giappone e promosso dall’amico e noto giornalista Kazuo. Presente come traduttrice Kinue Komura. Più di 200 persone tra operatori, cittadini, persone con disturbo mentale, familiari e associazioni hanno effettuato l’iscrizione.
La notizia dell’evento (in giapponese)
Lettera al direttore scritta da Giovanna Del Giudice e pubblicata su quotidianosanità.it in merito al documento Superamento della contenzione meccanica nei luoghi di cura della salute mentale, discusso e approvato dal Tavolo Tecnico sulla salute mentale.
“Di fronte agli impegni presi dal ministero nei due giorni della Conferenza, onde rendere immediatamente concreto il percorso verso l’abolizione della contenzione, la Campagna nazionale …e tu slegalo subito chiede di organizzare in tempi ravvicinati percorsi di formazione per le operatrici e gli operatori dei servizi di salute mentale per adulti e per minori e adolescenti, pubblici ed accreditati, e istituire un osservatorio nazionale specifico per il monitoraggio della contenzione a cui far arrivare i dati forniti dalle Regioni.”
La lettera
In occasione della 2a Conferenza Nazionale Per una salute mentale di comunità promossa dal Ministero della Salute, nella giornata di apertura del 25 giugno il Ministro Roberto Speranza ha terminato così il suo intervento:
“Concludo con una breve riflessione su un importante risultato: nei giorni scorsi il Gabinetto del Ministero ha inoltrato alla Conferenza Permanente per i Rapporti tra lo Stato, le Regioni e le Province autonome, la bozza di documento e lo schema di Accordo per il Superamento della contenzione meccanica nei luoghi di cura della salute mentale. Il documento è stato discusso e approvato dal Tavolo Tecnico sulla salute mentale ed è stato predisposto a partire da contributi di istituzioni ed esperti, con il coordinamento della dott.ssa Giovanna Del Giudice, presidente della Campagna Nazionale … e tu slegalo subito, che ringrazio per l’impegno profuso. Si tratta di un provvedimento che considero di grande valenza etica, oltre che di indirizzo, e che risponde alle numerose sollecitazioni e raccomandazioni di vari enti e istituzioni.”
Il provvedimento, inviato alle Regioni e ai Comuni per un primo esame, prevede il superamento della contenzione meccanica nell’arco di un triennio, seguendo 7 raccomandazioni, per far calare il sipario su una pratica che produce esiti psicofisici negativi e può portare anche al decesso.
Il provvedimento Il discorso di apertura del Ministro La rassegna stampa
Seconda ed ultima puntata dell’inchiesta di Spotlight sulla contenzione meccanica.
Affrontare il tema della malattia mentale non è facile, per nessuno, nemmeno per la televisione. C’è sempre il rischio di semplificare, a volte addirittura di ideologizzare il problema. Ecco allora che la scelta migliore è attenersi alla cronaca, partire dai fatti concreti per cercare poi di capire cosa c’è dietro e soprattutto tentare di spiegare perché sono accaduti in quel modo e con quelle conseguenze. Si parte dal 1974 quando Antonia Bernardini muore bruciata nel letto di contenzione dell’opg di Pozzuoli. Quarantacinque anni dopo, nel 2019 a Bergamo, una ragazza di nemmeno 20 anni, Elena Casetto, muore tra le fiamme per lo stesso motivo, nelle stesse condizioni.
Inchiesta interessante e senza sconti, a firma di Maria Elena Scandaliato e Alessandra Solarino, su un tema poco raccontato, con numerose testimonianze, documenti e un saggio ricorso alle immagini di repertorio di cui la Rai abbonda. E per fortuna, in mezzo ad altre storie di abusi e di morti come quella di Franco Mastrogiovanni nel 2009, emergono anche le buone pratiche di chi mette al primo posto sempre e comunque la persona.
La seconda puntata
1974. Antonia Bernardini muore bruciata nel letto di contenzione dell’opg di Pozzuoli. Quarantacinque anni dopo, una ragazza di 19 anni, Elena, muore tra le fiamme mentre è legata al letto in ospedale. Due storie estreme, terribili.
La nuova inchiesta di Spotlight, Legati al letto. Storie di pazienti psichiatrici e di abusi della contenzione, trasmessa su Rainews24, si interroga sulla contenzione meccanica: la pratica di legare le persone nei luoghi di cura per motivi che non hanno nulla a che fare con la terapia. Un’inchiesta in due parti a cura di Maria Elena Scandaliato e Alessandra Solarino.
La prima puntata
Lettera al Garante per i detenuti della Regione Toscana, Dott. Giuseppe Fanfani e al Garante per i detenuti del Comune di Livorno, Dott. Marco Solimano, a un mese dalla notizia della morte di Guglielmo Grassi, lungamente contenuto a un letto del Spdc di Livorno.
Si chiede la disponibilità a condividere informazioni, anche in vista di una possibile discussione pubblica sul tema da costruire insieme.
La lettera
La morte di un uomo, contenuto al letto, ricoverato nel SPDC dell’ospedale di Livorno riapre il dibattito pubblico.
Comunicati stampa e articoli
Ci giunge notizia della morte di un uomo di circa 60 anni, ricoverato da più di 20 giorni nel SPDC dell’ospedale di Livorno e legato al letto. Il DSM non ne aveva dato notizia.
La dottoressa Giovanna Del Giudice ne dà comunicazione il 10 aprile, durante il seminario online organizzato dalla Conferenza nazionale Salute Mentale dal titolo Contenzione zero.
Articolo del quotidiano BergamoNews sul percorso Città libere da contenzione. Per non dimenticare e sui molti segnali di attenzione ricevuti dalle Istituzioni, dalla politica, dalla comunità durante e dopo i due incontri online.
Obiettivo del percorso è costruire con le istituzioni e con il coinvolgimento della comunità un progetto condiviso per dare avvio dalla città di Bergamo al percorso per Città libere da contenzione e per una riqualificazione dei servizi della salute mentale e socio sanitari rivolti a persone anziane e/o con disabilità.
L’articolo
Secondo incontro, dopo l’evento del 13 febbraio che ha avuto una grande risposta in termini di partecipazione, con oltre un centinaio di partecipanti in collegamento diretto e oltre 5 mila contatti FB.
Si è voluto continuare a raccogliere esperienze, proposte, contributi di analisi, utili a delineare progetti e iniziative. Per costruire insieme un campo di idee e di azioni e una rete di competenze, saperi, ruoli.
La registrazione dell’evento
Puntata della rubrica La nuda verità di Radio Radicale, dal titolo Città libere da contenzione – Conversazione con Gisella Trincas.
La conduttrice Maria Antonietta Farina Coscioni discute del superamento della contenzione meccanica con Gisella Trincas, presidente dell’Unione Nazionale delle Associazioni per la salute mentale – UNASAM.
La puntata
L’incontro è organizzato dal Comitato Città libere da contenzione di Bergamo, promosso dalla campagna …e tu slegalo subito, dall’Urasam Lombardia, dal Forum delle associazioni per la salute mentale di Bergamo, dal Spdc no restraint, con l’adesione di numerose associazioni che operano nell’area della salute mentale e dei diritti umani.
La registrazione dell’evento L’articolo di QuotidianoSanità.it
Elena Casetto, perché non succeda mai più, appello di Giovanna Del Giudice, portavoce della Campagna nazionale …e tu slegalo subito, sul Manifesto.
“È passato un anno e mezzo dalla morte di Elena Casetto, il 13 agosto 2019 nel Servizio Psichiatrico di Diagnosi e Cura dell’ospedale Giovanni XXIII di Bergamo. […] Sembra impossibile che questo possa accadere ancora in Italia, a quarant’anni dalla Legge 180. Ma è invece necessario sapere che la pratica della contenzione meccanica è ancora diffusa, anche se spesso sommersa.”
L’articolo
La pubblicazione del libro di Paolo Milone, L’arte di legare le persone, alimenta un dibattito pubblico già molto acceso. Diverse persone, da psichiatri a cittadini che hanno vissuto sulla propria pelle l’esperienza della contenzione, hanno voluto esprimere un’opinione in merito attraverso articoli ripresi spesso dal Forum Salute Mentale.
Tutti gli articoli
Il 4 dicembre scorso Fernando Pretto, Gisella Trincas, Riccardo Cagnes e Aida Brusaporco hanno inviato una lettera ai sindaci e ai direttori delle Ulss 7 nella quale si denunciava in particolare la pratica della contenzione fisica, cioè di legare al letto queste persone, nelle strutture esterne agli ospedali ma dipendenti dalle Ulss, che si occupano di disagi mentali.
Il consigliere comunale di Vicenza Ciro Asproso ha raccolto le istanze di queste associazioni presentando un’interrogazione al sindaco e presidente della provincia di Vicenza Francesco Rucco.
L’articolo di VicenzaPiù
Puntata di domenica 7 febbraio 2021 della rubrica La nuda verità di Radio Radicale, dal titolo Il caso di Elena Casetto. Conversazione con la psichiatra Giovanna Del Giudice. La conduttrice Maria Antonietta Farina Coscioni discute della contenzione meccanica con Giovanna Del Giudice, portavoce della campagna …e tu slegalo subito, a partire dalla vicenda di Elena Casetto.
La registrazione audio
La sentenza che conclude le indagini preliminari riapre il dibattito pubblico in merito alla vicenda.
Comunicati stampa e articoli
Si concludono le indagini preliminari sulla morte di Elena Casetto, istruite dal Sostituto Procuratore della Repubblica del Tribunale di Bergamo Dott.ssa Letizia Ruggeri, con il rinvio a giudizio di due addetti della ditta che aveva in appalto il servizio di pronto intervento antincendio dell’Ospedale Papa Giovanni XXIII di Bergamo.
Avviso conclusione indagini preliminari
Il convegno Dopo il confinamento verso quale normalità è stato organizzato dal Club SPDC No Restraint insieme al gruppo del del Dipartimento di Salute Mentale di Caltagirone, col sostegno della Conferenza Nazionale per la Salute Mentale. Tema del convegno il ritorno alla “normalità” dopo le esperienze di isolamento e limitazione dei movimenti vissute durante il lockdown: tali esperienze sono diventate occasione di riflessione sui contesti in cui, anche in condizioni di “normalità”, le persone vengono abitualmente confinate e contenute. Durante il convegno è stato presentato anche l’appello Finanziamenti europei per la ripresa: usarli bene. Priorità: assistenza sociale e sanitaria territoriale.
Il programma
La Sottosegretaria alla Salute On. Sandra Zampa ha riunito il Tavolo Tecnico sulla salute mentale, istituito dal Ministero della Salute, con all’ordine del giorno la presentazione del documento Raccomandazioni per il superamento della contenzione meccanica nei servizi della salute mentale, predisposto da Nerina Dirindin e Giovanna Del Giudice.
Il report Raccomandazioni
Lettera aperta del comitato promotore di Città libere da contenzione, a un anno dalla morte di Elena Casetto con l’appello “perché nessuno sia più legato”.
La lettera
Si tiene il webinar La contenzione meccanica: percorsi e strumenti per il suo superamento, promosso da Legacoopsociali e dalla campagna …e tu slegalo subito, con il sostegno della Conferenza Nazionale per la Salute Mentale.
Dall’introduzione al seminario: “La contenzione meccanica c’è dovunque, anche nella civile Italia, se è vero, per citare solo un esempio, che solo pochi mesi fa una cooperativa aveva proposto un corso di formazione sulla contenzione stessa …”
Il programma La registrazione del seminario
Incontro online tra la Sottosegretaria alla Salute Sandra Zampa e il Coordinamento nazionale della Conferenza per la Salute Mentale. Sono state proposte e discusse numerose iniziative, basate sulle conclusioni dell’assemblea del 30 maggio, tra cui l’attivazione a livello nazionale di un sistema di rilevazione sulla contenzione e sulle pratiche coercitive, esplicitamente finalizzato al loro superamento.
Il report
Incontro online tra rappresentanti dell’ANCI e il Coordinamento nazionale della Conferenza per la Salute Mentale. Nella discussione si è ritenuto utile sviluppare una collaborazione e un confronto tra ANCI e Conferenza Nazionale per la Salute Mentale a partire dai temi dell’abitare supportato, del Trattamento Sanitario Obbligatorio, della contenzione nei servizi sociosanitari.
Il report
Presentazione online della seconda edizione del libro di Giovanna Del Giudice …e tu slegalo subito. Sulla contenzione in psichiatria, dedicata ad Elena Casetto. Hanno dialogato con l’autrice Benedetto Saraceno, Segretario Generale del Lisbon Institute of Global Mental Health, Valentina Calderone, Portavoce della campagna nazionale …e tu slegalo subito, Antonella Calcaterra, Avvocata del Foro di Milano, con un’introduzione di Peppe Dell’Acqua.
L’evento Facebook
L’assemblea della Conferenza Nazionale per la Salute Mentale RICOMINCIAMO! Salute mentale e servizi di comunità: problemi, pratiche, proposte dichiara: “Servono urgenti risorse per la salute mentale e devono essere destinate a rafforzare i servizi territoriali di comunità, a superare tutte le forme di contenzione, segregazione e interdizione che pure in questo periodo di pandemia sono aumentate.”
Esprime “Preoccupazione anche per l’irrigidimento e l’ulteriore chiusura registrata in alcuni reparti psichiatrici ospedalieri, dove le misure adottate per l’emergenza sanitaria si sono trasformate in una negazione dei diritti dei ricoverati, e dove si continua a registrare un utilizzo routinario della contenzione fisica, con persone legate per giorni ai letti.”
I materiali dell’assemblea
Viene pubblicato in Giappone il libro Slegalo subito. L’Italia nell’impegno per l’abolizione della contenzione, di Giovanna Del Giudice, con prefazione del Prof. Okamura Masayuki. La traduzione è stata curata da Kinue Komura, assistente sociale dell’Università Buddista.
La notizia
L’incontro, avvenuto presso la sede dell’Associazione Mutuo Soccorso a Bergamo, è stato organizzato per ricordare Elena Casetto, incontrare la madre e confrontarsi sul percorso avviato e sulle proposte da portare all’evento pubblico Città libere da contenzione. Insieme si può del 2 aprile. Presenti la madre e l’attrice Adriana Dossi, che ha letto una poesia con cui la giovane donna aveva vinto un premio letterario. Tutti gli interventi hanno ribadito la necessità di partire da questo tragico evento per chiedere un radicale cambiamento nella presa in carico delle persone con sofferenza mentale nel solco della Legge 180 e della Costituzione. Per dire basta alla contenzione, pratica violenta fino alla morte, e degradante per chi la subisce e chi la attua.
Il Report dell’incontro Le foto dell’incontro
Il Convegno, organizzato dall’associazione CLUB SPDC no restraint, Azienda USL Toscana centro, Forum salute mentale e Unasam, ha previsto una prima tavola rotonda sul tema della contenzione, porta aperta e legittimità costituzionale e a seguire le testimonianze di alcuni SPDC no restraint d’Italia. I lavori hanno evidenziato e ribadito alcuni degli elementi che permettono di abolire la contenzione: formazione degli operatori, buona rete di sostegno nel contesto sociale, impegno sinergico con autorità comunale e gli organismi preposti ai compiti di tutela della sicurezza, alleanze con associazioni, organizzazioni sindacali, associazioni scientifiche , ordini professionali, Campagna …e tu slegalo subito e Forum salute mentale. Avanzata la richiesta di attivazione di un sistema nazionale obbligatorio di sorveglianza delle contenzioni meccaniche. Nel corso del Direttivo dell’Associazione, Giovanni Rossi è stato eletto Presidente; Lorenzo Toresini diviene Presidente onorario.
Il programma
La prima sezione penale della Corte di Cassazione di Roma ha rigettato il ricorso straordinario di Michele Di Genio, primario del reparto psichiatrico di Vallo della Lucania all’epoca della morte di Franco Mastrogiovanni. Di Genio denunciava l’omissione dell’esame di una delle motivazioni presentate in appello, chiedendo il rinnovo del dibattimento per un’ulteriore perizia sulle immagini di videosorveglianza. La Cassazione dichiara l’infondatezza del ricorso, in linea con quanto affermato nelle motivazioni del 20 giugno 2018 sull’illiceità della contenzione meccanica, ed evidenzia con forza la responsabilità del personale coinvolto, pienamente consapevole dell’uso illegittimo delle pratiche di limitazione della libertà che stava attuando.
La Corte di Cassazione riconferma la sua posizione sull’illiceità della contenzione, in quanto presidio restrittivo della libertà personale, privo di finalità curativa e che può concretamente provocare lesioni anche gravi all’organismo.
A nome della campagna …e tu slegalo subito, Giovanna Del Giudice e Valentina Calderone hanno inviato una richiesta formale di incontro al nuovo Ministro della salute Roberto Speranza, per la presentazione del lavoro svolto dal 2016 per l’abolizione della contenzione meccanica nei luoghi di cura.
Nella lettera viene ribadita l’urgenza di un impegno per il superamento di tale pratica, inumana e degradante sia per chi la subisce che per gli operatori, anche alla luce delle morti di 3 persone contenute al letto, avvenute solo nell’ultimo anno in servizi psichiatrici ospedalieri del Paese.
La richiesta di incontro
A nome della campagna …e tu Slegalo Subito, Giovanna Del Giudice e Valentina Calderone hanno inviato una lettera aperta all’Assessore Welfare della Regione Lombardia, Dott. Giulio Gallera, al Direttore generale dell’ATS Bergamo, Dott. Massimo Giupponi, al Direttore del Dipartimento di salute mentale di Bergamo, Dott. Massimo Rabboni e per conoscenza alla Ministra della Salute Giulia Grillo, in merito alla morte di Elena Casetto, carbonizzata mentre era contenuta al letto, lo scorso 13 agosto nel Servizio psichiatrico dell’Ospedale Papa Giovanni XXIII di Bergamo. La Campagna chiede l’adozione di provvedimenti per l’abolizione della contenzione nei servizi psichiatrici ospedalieri della Lombardia, così come di ogni pratica inumana e degradante. Reclamata inoltre l’urgenza di avviare strategie e azioni tangibili per una profonda rivisitazione culturale, organizzativa e gestionale dei servizi per la salute mentale, in particolare con finanziamenti adeguati e con una proiezione del lavoro negli ambienti naturali di vita. La Campagna inoltre, dichiarandosi disponibile alla collaborazione e confronto, valuterà la possibilità di costituirsi parte offesa in un eventuale processo penale.
La lettera aperta
La drammatica morte di Elena Casetto nell’incendio sviluppato nel Servizio psichiatrico dell’ospedale Papa Giovanni XXIII di Bergamo, mentre era legata al letto, è stata ripresa dai mass media e ha riaperto in maniera diffusa il dibattito a livello nazionale intorno tema della contenzione e delle pratiche lesive dei diritti umani nei confronti delle persone con sofferenza mentale.
Comunicati stampa, articoli e intervisteElena Casetto, giovane donna di 19 anni, ricoverata presso il reparto di psichiatria dell’Ospedale Papa Giovanni XXIII dell’ATS di Bergamo, la mattina del 13 agosto, a seguito di un incendio, sviluppato forse nella sua stessa camera, muore carbonizzata. Elena poco prima è stata contenuta al letto, dopo un tentativo di suicidio. Il comunicato diramato dall’Ospedale dichiara che Elena è stata contenuta a seguito di un forte stato di agitazione. Il Pubblico ministero apre un fascicolo d’inchiesta per omicidio colposo.
Questa ulteriore drammatica morte di una persona contenuta, ricoverata in Servizio psichiatrico di Diagnosi e Cura, riporta con urgenza la necessità di un impegno per il superamento/abolizione della contenzione, e in generale delle pratiche coercitive e lesive della dignità e dei diritti nei servizi psichiatrici, e più in generale in quelli socio-sanitari, di una rivisitazione dei modelli organizzativi dei servizi e di una trasformazione culturale. Nonostante le crescenti esperienze nel Paese che dimostrano che evitare la contenzione è possibile, questa pratica continua ad essere messa in atto in modo anche massiccio nei luoghi della cura, come denunciato sia il Documento del Comitato Nazionale di Bioetica nel 2015 che il Rapporto della Commissione diritti umani del Senato del 2017.
L’uomo, di 52 anni affetto da Sindrome di down, è stato ritrovato senza vita tra il letto e il pavimento, soretto dalle fasce di contenzione. La morte è da imputarsi presumibilmente ad un’asfissia da impiccamento incompleto. La Procura della Repubblica di Crotone avvia un’inchiesta.
Nel Codice Deontologico, uscito dopo 10 anni dal precedente, viene affrontato il tema della contenzione.
“Art 35 – Contenzione
L’Infermiere riconosce che la contenzione non è atto terapeutico.
Essa ha esclusivamente carattere cautelare di natura eccezionale e temporanea; può essere attuata dall’equipe o, in caso di urgenza indifferibile, anche dal solo Infermiere se ricorrono i presupposti dello stato di necessità, per tutelare la sicurezza della persona assistita, delle altre persone e degli operatori.
La contenzione deve comunque essere motivata e annotata nella documentazione clinico assistenziale, deve essere temporanea e monitorata nel corso del tempo per verificare se permangono le condizioni che ne hanno giustificato l’attuazione e se ha inciso negativamente sulle condizioni di salute della persona assistita.”
Pur partendo dall’affermazione che la contenzione non è un atto terapeutico, il testo non assume una posizione chiara e definita sulla illegittimità e anticostituzionalità di questa pratica, come anche definito dalle motivazioni della sentenza della Corte di Cassazione sulla morte di Mastrogiovanni del novembre 2018. Rappresenta quindi una posizione regressiva anche rispetto alle tante pratiche degli operatori sanitari e socio-sanitari che hanno contrastato o eliminato il ricorso alla contenzione.
Il Codice Deontologico delle Professioni Infermieristiche 2019
L’Agenzia di Tutela della Salute (ATS) della Brianza, ex Aziende Sanitarie di Lecco e di Monza e Brianza, con la delibera N.184 del 18 marzo 2019 si impegna ad avviare un percorso virtuoso per diventare “ ATS Brianza libera da contenzione”. La delibera istituisce un tavolo di lavoro finalizzato a ridurre, fino all’eliminazione, la contenzione fisica, meccanica, farmacologica nelle Residenze Sanitarie Assistenziali (RSA) ma pure “a diffondere la cultura della non contenzione” onde raggiungere la sua abolizione in tutte le strutture socio sanitarie e sanitarie del territorio. Oggi gli anziani istituzionalizzati, i grandi vecchi, sono le persone che più subiscono la contenzione meccanica, o sono a rischio di subirla. Dei circa 400mila anziani istituzionalizzati in RSA, case protette, case di riposo… circa 1/3 viene contenuto, di norma nella dimenticanza e nel silenzio. Anche se comincia in più punti del paese l’attenzione a questa problematica con l’avvio di pratiche di contrasto, anche stimolate da denunce di familiari dopo la morte di anziani deceduti per contenzione. Il percorso intrapreso nell’ATS della Brianza nasce da un significativo stimolo della CGIL di Lecco che su questo tema si è confrontata con l’esperienza dell’abolizione della contenzione nelle strutture protette per anziani portata avanti dall’Azienda sanitaria locale di Trieste dal 2006. Il tavolo di lavoro formato a seguito della delibera nella sua prima seduta si è dato il compito di individuare azioni concrete per il raggiungimento degli obiettivi e per l’avvio del progetto in due strutture pilota. La campagna ….e tu slegalo subito seguirà con attenzione ed interesse lo sviluppo di questo percorso dandone informazione e rilevanza. Perché tale iniziativa si diffonda in altre Aziende Sanitarie italiane che diventino Aziende “libere da contenzione”, rispettose dei diritti e della dignità delle persone in cura.
La delibera
A nome della campagna …e tu slegalo subito, Giovanna Del Giudice, Vito D’Anza e Valentina Calderone hanno inviato una lettera aperta all’Assessore alla Salute della Regione Sardegna, Dott. Luigi Arru, e per conoscenza al Direttore Generale dell’ATS Sardegna, Dott. Fulvio Moirano, e alla Ministra alla Salute, Dott.ssa Giulia Grillo, in merito alla morte, probabilmente per contenzione, di Agostino Pipia, avvenuta lo scorso 23 dicembre nel Servizio Psichiatrico di Diagnosi e Cura N.1 dell’Ospedale S.S. Trinità di Cagliari. La Campagna chiede di adottare strategie per l’abolizione della contenzione per una profonda rivisitazione culturale, organizzativa e gestionale dei Dipartimenti di salute mentale.
La lettera apertaAgostino Pipia, geometra cagliaritano di 45 anni, era stato ricoverato presso l’Ospedale S.S. Trinità di Cagliari. Dal referto del medico legale, emerge che la morte è stata causata da un arresto cardiaco in seguito ad un’embolia polmonare. L’uomo era ricoverato da 13 giorni ed è stato rinvenuto legato al letto. Aperta un’inchiesta su iniziativa dei familiari.
L’ARCI (Associazione Ricreativa e Culturale Italiana), con seduta della Presidenza nazionale, ha approvato l’adesione alla campagna …e tu slegalo subito, dimostrando un’attenzione a culture e pratiche della cura rispettose dei diritti della persona. A partire da quest’adesione sarà possibile stringere alleanze con diverse realtà presenti nelle comunità e avviare progettualità condivise, con pratiche che riescano ad incidere maggiormente nei territori.
Il comunicato di adesione
La Regione Marche delibera le linee guida sulla contenzione e definisce la contenzione come un “particolare atto sanitario-assistenziale” che ha il fine di tutelare l’incolumità della persona e chi le sta accanto. Tale dichiarazione risulta in contrasto con la direzione indicata dalle legislazioni a vari livelli, dal Consiglio delle Nazioni Unite sui Diritti umani, al Comitato Nazionale della Bioetica, nonché dalla Costituzione Italiana. Anche la Corte di Cassazione di Salerno, nella recente sentenza sulla vicenda Mastrogiovanni, ha definito la contenzione come pratica non sanitaria e illecita e non giustificabile a partire dalla posizione di garanzia.
Le motivazioni della sentenza, partendo dall’analisi che l’atto medico gode di copertura costituzionale in quanto caratterizzato da finalità terapeutiche, avendo caratteristiche diagnostiche e mirando alla cura e guarigione della persona, affermano che la contenzione non è inquadrabile in nessuna di queste categorie. Essa è invece un presidio restrittivo della libertà personale, non ha finalità curativa, non migliora le condizioni di salute del paziente ma può concretamente provocare lesioni anche gravi all’organismo. Le motivazioni evidenziano inoltre la natura meramente cautelare della contenzione e la non ammissibilità del suo utilizzo in via “precauzionale” sulla base di astratta possibilità o probabilità di un danno grave alla persona. Da ultimo chiariscono che la posizione di garanzia, di cui è titolare il sanitario, non consente di superare i limiti previsti dalla legge per l’uso della contenzione e ciò in considerazione della natura dei beni costituzionalmente protetti su cui tale presidio viene ad incidere: libertà personale, integrità fisica e dignità umana.
L’XI Convegno SPDC no restraint di Ravenna ha riaffermato l’impegno per l’ allargamento delle pratiche e strategie no restraint nei Dipartimenti di salute mentale italiani. Permangono SPDC a contenzione 0 con le porte chiuse mentre sono pochi gli Spdc no restraint, contenzione 0 e porte aperte. Questi SPDC raggiungono solo il 10% del totale degli SPDC, ma indicano la direzione in cui si deve andare e mostrano che è possibile curare nel rispetto della dignità e dei diritti. Espresso l’interesse di allargare il confronto con gli SPDC impegnati per arrivare all’abolizione della contenzione. Importante il focus sulla situazione della regione Emilia Romagna che negli anni dal 2011 al 2017 ha diminuito del 68 % il ricorso alle contenzioni: su 14 SPDC, 3 gli SPDC con contenzione 0. Rilevanti anche i dati sull’SPDC di Ravenna, con un numero medio di ricoveri annui di 450 pazienti, che ha ridotto il numero delle contenzioni, da 150 del 2000 a 3 nel 2016, sino all’ultima nell’agosto 2018. Significativa la relazione di Francesco Maisto sull’illegittimità della contenzione.
Il Consiglio delle Nazioni Unite sui Diritti Umani nel Rapporto annuale condanna i trattamenti psichiatrici coercitivi e involontari, incluso l’elettroshock (TEC), e chiede agli Stati aderenti all’ONU di revocare le leggi e le norme che autorizzano l’uso della coercizione e dei trattamenti involontari, in un’ottica di sistemi di salute mentale basati sul consenso informato e sulla volontà della persona. Richiede inoltre di riconoscere e inquadrare le pratiche coercitive come “tortura o, comunque, trattamenti punitivi, crudeli, disumani e degradanti, come fonte di discriminazione nei confronti delle persone con problemi di salute mentale e con disabilità psicosociale”. Il Rapporto, attraverso l’intervento della Referente per i Diritti delle Persone con Disabilità Catalina Devandas Aguilar, denuncia come le pratiche coercitive e di esclusione siano la norma nella maggioranza dei servizi di salute mentale, soprattutto nei Paesi sviluppati. Sottolinea che i trattamenti coercitivi, come le terapie elettroconvulsivanti, la sterilizzazione forzata o altri trattamenti invasivi, dolorosi e irreversibili, continuano ad essere consentiti in violazione della Convenzione sui Diritti delle Persone con Disabilità.
Paolo Agri, sassarese di 30 anni, era stato ricoverato presso il Servizio psichiatrico ospedaliero S.S. Annunziata di Sassari; precedentemente era ospitato nel centro di riabilitazione psichiatrica Santa Sabina di Pattada. Era contenuto da più giorni. Dal referto del medico legale, emerge che la morte è stata causata da uno scompenso cardiaco acuto. Aperta un’inchiesta su iniziativa dei familiari.
Da una ricerca basata su autodichiarazioni, aggiornata al 2017, emerge che in Italia gli Spdc che adottano un modello orientato al No Restaint sono ancora un numero limitato, ovvero meno del 10%. Per indagini future, l’Associazione di promozione sociale Club SPDC no restraint sta lavorando alla definizione dei criteri di qualità no restraint e su come verificarli.
Per continuare l’impegno per l’abolizione della contenzione meccanica nei luoghi di cura, i promotori della campagna …e tu slegalo subito hanno inviato una richiesta formale di incontro alla Presidente del Senato Maria Elisabetta Alberti Casellati, al Presidente della Camera Roberto Fico, al Ministro della Salute Giulia Grillo e ai Presidenti della Commissione Igiene e Sanità del Senato Pierpaolo Sileri e Affari Sociali della Camera Marialucia Lorefice.
Lettera per la richiesta di incontro
Emessa la sentenza della Corte di Cassazione sul caso di Franco Mastrogiovanni. Dopo nove anni di processo, sono confermate le condanne per sequestro di persona per sei medici e undici infermieri; per i medici si aggiunge la condanna per falso ideologico. Tutte le pene previste, dai 7 ai 15 mesi, sono sospese in quanto inferiori ai due anni. La sentenza rappresenta un precedente importante per quanto riguarda il ricorso alla contenzione meccanica, confermando la sua illeicità.
La sentenza
La Relazione del Garante Nazionale Mauro Palma contiene un esame dettagliato dell’attività di monitoraggio svolta in un anno nelle quattro aree di intervento di riferimento.
La prima area riguarda la detenzione penale, sia degli adulti che dei minori, la privazione della libertà nelle comunità chiuse ove una persona è ristretta in virtù di un provvedimento di natura penale.
La seconda area riguarda la possibilità di fermo e di privazione della libertà di persone, anche se per brevi periodi, da parte delle Forze di Polizia ai fini identificativi, investigativi o perché colte in flagranza di reato.
La terza area comprende l’area della privazione della libertà nel contesto del fenomeno dell’immigrazione irregolare o illegale.
La quarta area è quella sanitaria, quindi estranea a qualsiasi ragione penale o amministrativa. Riguarda i trattamenti sanitari obbligatori (Tso), ma anche, a seguito delle raccomandazioni formulate dal Comitato Onu sui diritti delle persone con disabilità, le residenze per disabili o anziani ove, in alcune circostanze, si può determinare una situazione d’impossibilità di esercizio diretto dei propri poteri e della propria autodeterminazione.
Relazione al Parlamento
Presentazione del Garante Mauro Palma
In occasione del Convegno Diritti Libertà Servizi verso una Conferenza Nazionale per la Salute Mentale promosso dall’Unasam dell’ 11 e 12 maggio è stato organizzato l’incontro dei promotori della campagna …e tu slegalo subito.
Il resoconto
A seguito delle Raccomandazioni della Conferenza Contenzione fisica in psichiatria: una strategia possibile di prevenzione del 2010, è stata raccolta ed analizzata la documentazione inviata da parte delle regioni e province autonome sul monitoraggio della contenzione. La fotografia dei servizi psichiatrici del nostro Paese che emerge è di una sostanziale variabilità, indice di pratiche diversificate e non tutte sostenute da principi di rispetto dei diritti fondamentali della persona. Ma anche emerge l’impegno di alcune regioni per raggiungere l’abolizione della contenzione.
Documento della Conferenza delle Regioni e delle Province autonome
Tra il 2015 e il 2017 la Commissione per la tutela e la promozione dei diritti umani del Senato ha svolto un’indagine conoscitiva sulla contenzione meccanica. Il Rapporto contiene i resoconti delle audizioni in materia, in cui sono intervenuti giuristi, psichiatri, operatori sanitari e rappresentanti di associazioni, con il fine ultimo di individuare forme e strategie a maggior tutela delle persone in carico ai servizi. Nel documento inoltre sono stilate una serie di raccomandazioni che evidenziano, tra le varie necessità, la formazione del personale, la promozione di cambiamenti organizzativi e culturali nei reparti e di scambi di esperienze tra Dipartimenti.
Rapporto della Commissione diritti umani
Il Comitato di Bioetica del Consiglio d’Europa propone una revisione, peggiorativa, degli standard sulle misure coercitive proposte dal CPT, pur ribadendo che queste devono rappresentare l’estrema ratio e l’importanza che le Autorità e amministrazioni competenti in materia di salute sviluppino strategie per prevenirne l’utilizzo. Il documento è stato proposto come aggiunta alla Convenzione di oviedo, quindi come indicazione internazionale. Premesso che il concetto di pericolosità e di rischio rappresenta il criterio di fondo del documento, vanno rilevate le contraddizioni/arretramenti presenti rispetto alle garanzie, tra cui prima il diritto alla cura, previste dalla Legge 180.
Revisione standard sulle misure restrittive CTP
Presentato dai senatori Nerina Dirindin e Luigi Manconi il disegno di legge per l’istituzione di una Commissione di inchiesta parlamentare monocamerale sull’utilizzo della contenzione fisica nell’assistenza sanitaria e sociale. La Commissione, composta da 20 Senatori, ha durata di 6 mesi, con un’unica possibilità di proroga per un massimo di 6 mesi.
il Ddl
A un anno dalla presentazione della campagna per l’abolizione della contenzione …e tu slegalo subito, il 28 febbraio in Senato nella sala di Santa Maria in Aquiro, A Buon Diritto, in collaborazione con la rete di …e tu slegalo subito, presenta la ricerca Contenere la contenzione meccanica in Italia. Primo rapporto sui diritti negati dalla pratica di legare coercitivamente i pazienti psichiatrici nei Spdc, curata dal prof. Sergio Mauceri, con l’intervento del senatore Luigi Manconi.
Per la rete di …e tu slegalo subito vengono presentate le note alla ricerca di Giovanna Del Giudice.
La ricerca Sintesi della ricerca Note al rapporto di ricerca di Giovanna Del Giudice
La delegazione, formata da Valentina Calderone e Stefano Cecconi, illustra al Garante nazionale, Mauro Palma, gli obiettivi della campagna richiedendo un possibile ruolo del Garante nazionale e di quelli regionali.
Il Garante, ribadendo che le sue funzioni riguardano anche i cittadini sottoposti a TSO in quanto privati, seppur per motivi sanitari, della libertà personale, informa di stare predisponendo una specifica linea di attività rivolta alle garanzie per le persone con TSO, sia quelle provenienti dalla libertà che dal carcere. In questo senso, considerato che la contenzione, come segnala anche il Comitato Nazionale per la Bioetica, viene praticata in numerosi SPDC (ma non in tutti) e anche per pazienti in TSO ma non solo, sarà certamente considerata tra le criticità del TSO stesso.
Una delegazione della campagna per l’abolizione della contenzione meccanica in psichiatria, nelle RSA e nelle residenze per disabili, incontra a Roma, nella sede del centro studi dell’ANCI (Associazione Nazionale Comuni Italiani), il responsabile del welfare, dr. Luca Pacini, e la dr.ssa Chiara Minicucci.
Per il comitato “e tu slegalo subito” è presente Vito D’Anza del Forum Salute Mentale, Valentina Calderone di A Buon Diritto e Fabrizio Starace della Società Italiana di Epidemiologia Psichiatrica.
Il Comitato, dopo aver illustrato gli obiettivi della campagna, evidenzia come in Italia non esistono dati certi sui casi di contenzione meccanica: né il Ministero né le Regioni sono dotati di un sistema di monitoraggio del fenomeno. Il comitato evidenzia pure l’incertezza dei dati dei TSO.
L’ANCI mostra disponibilità ad attivarsi su entrambe le questioni.
Alla riunione, con sede a Firenze,partecipano i rappresentanti delle Associazioni prime firmatarie: Franco Alaimo (Cittadinanzattiva), Valentina Calderone (A Buon Diritto), Stefano Cecconi (Cgil), Vito D’Anza (Forum Salute Mentale), Giovanna Del Giudice (ConF.Basaglia), Alessandro Sirolli (180Amici).
Obiettivo dell’incontro è fare il punto su dove si è e definire le prime azioni future.
Report riunione
Il 15 novembre la Corte di Appello di Salerno ha condannato sei medici e undici infermieri del Servizio psichiatrico ospedaliero di Vallo della Lucania per la morte di Franco Mastrogiovanni ricoverato il 30 luglio 2009 e legato al letto per 87 ore, fino ed oltre, la morte.
Questa sentenza ripristina la verità, mettendo al centro della cura la libertà, la dignità, i diritti fondamentali della persona, in particolare quando questa vive un momento di grande fragilità, quando di più necessita di ascolto, vicinanza, relazione, competenza ed etica da parte dei professionali.
La sentenza di Salerno rafforza la campagna nazionale …e tu slegalo subito per l’abolizione della contenzione, sancendo l’illeggittimità della contenzione meccanica, trattamento inumano e degradante assimilabile alla tortura.
Da forza agli operatori e ai Dipartimenti di salute mentale che operano nel rispetto dei diritti delle persone in cura, senza sopraffare o violare.
Indica la necessità di servizi adeguati per organizzazione, risorse, personale e formazione.
Dà forza alle persone con esperienza di disturbo mentale e ai loro familiari riconoscendo i loro diritti fondamentali.
Riconosce che la violazione della libertà dell’altro è sottrazione di libertà e dignità per ognuno di noi.
Il 14 ottobre la Giunta regionale del Friuli Venezia Giulia ha approvato una delibera di “Raccomandazioni per il superamento della contenzione nelle strutture sanitarie, socio-sanitarie, assistenziali pubbliche e private convenzionate con il sistema sanitario regionale”.
Continuano le audizioni della Commissione diritti umani del Senato finalizzate all’indagine conoscitiva sulla contenzione e i sui meccanismi di tutela dei diritti umani vigenti in Italia e nella realtà internazionale con l’audizione dei professori Stefano Canestrari e Grazia Zuffa, membri del Comitato Nazionale per la Bioetica.
Resoconto sesta audizione
In questi mesi di avvio della campagna …e tu slegalo subito per l’abolizione della contenzione gli ordini professionali, di seguito elencati, hanno aderito alla campagna.
Sono tutte adesioni significative che ci auguriamo possano coinvolgere altri ordini professionali.
È indispensabile avviare una sempre più ampia discussione sull’etica della cura. Avviare programmi formativi su queste tematiche per trasformare le culture, le pratiche e le organizzazioni, onde garantire il rispetto dei diritti delle persone in cura così come sancito dagli artt. 13 e 32 della Carta Costituzionale, l’applicazione delle Convenzione dell’ONU sui diritti delle persone disabili (artt. 14-17), la revisione dei codici deontologici professionali che ammettono tuttora pratiche restrittive e coercitive.
> Febbraio 2016 – AIFI (Associazione Italiana Fisioterapisti) aderisce alla campagna …e tu slegalo subito.
Documento adesione AFI> Marzo 2016 – Il Collegio IPASVI (Infermieri professionali, Assistenti sanitari, Vigilatrici d’infanzia) di Grosseto aderisce alla campagna …e tu slegalo subito.
Documento adesione IPASVI Grosseto> Luglio 2016 – L’Ordine degli psicologi della Regione Friuli Venezia Giulia aderisce alla campagna …e tu slegalo subito.
Documento adesione Ordine psicologi FVG> Luglio 2016 – Il Collegio IPASVI (Infermieri professionali, Assistenti sanitari, Vigilatrici d’infanzia) di Milano, Lodi, Monza, Brianza aderisce alla campagna …e tu slegalo subito.
Documento adesione IPASVI Milano, Lodi, Monza, Brianza> Settembre 2016: Il Collegio IPASVI (Infermieri professionali, Assistenti sanitari, Vigilatrici d’infanzia) di Firenze aderisce alla campagna …e tu slegalo subito.
Documento adesione IPASVI FirenzeContinuano le audizioni della Commissione diritti umani del Senato finalizzate all’indagine conoscitiva sulla contenzione e i sui meccanismi di tutela dei diritti umani vigenti in Italia e nella realtà internazionale con l’audizione della dottoressa Barbara Mangiacavalli, presidente della Federazione Nazionale Collegi Infermieri professionali, Assistenti sanitari, Vigilatrici d’infanzia (IPASVI).
Continuano le audizioni della Commissione diritti umani del Senato finalizzate all’indagine conoscitiva sulla contenzione e i sui meccanismi di tutela dei diritti umani vigenti in Italia e nella realtà internazionale con l’audizione della dottoressa Gisella Trincas, presidente dell’Unione Nazionale delle Associazioni per la Salute Mentale (UNASAM), e dell’avvocato Marco De Martino.
Resoconto
Audizione del senatore Manconi.
Resoconto
Il 4 maggio si è svolta la seconda seduta della Commissione diritti umani del Senato relativa all’indagine conoscitiva sui livelli e i meccanismi di tutela dei diritti umani, vigenti in Italia e nella realtà internazionale. Audizione di Giovanna Del Giudice, presidente della Conferenza permanente per la salute mentale nel mondo Franco Basaglia e di Vito D’Anza, del Forum salute mentale.
Iniziate le audizioni della Commissione diritti umani del Senato, presieduta dal sen. Luigi Manconi, sul ricorso alla contenzione meccanica nei servizi sanitari, in particolare in quelli psichiatrici. Nella prima audizione del 20 aprile è stato sentito il consigliere parlamentare Daniele Piccione intervenuto sulla liceità della pratica. La prossima audizione è prevista per il 4 maggio.
Resoconto intervento Daniele Piccione Resoconto prima audizione
Il sen. Luigi Manconi, presidente della Commissione diritti umani del Senato, ha annunciato, per il mese di aprile, l’avvio delle audizioni sul ricorso alla contenzione meccanica nei servizi psichiatrici . Al momento sono previste sei audizioni. Sono previste pure visite della Commissione ai servizi psichiatrici ospedalieri.
Illustrazione di Roberto Sambonet tratta dalla mostra “I volti dell’alienazione”
Per avviare un monitoraggio e istituire una commissione d’inchiesta sulla contenzione, “… E TU SLEGALO SUBITO”, scrive alla Presidente della Camera Laura Boldrini, al Presidente del Senato Pietro Grasso e ai Presidenti della Commissione Affari Sociali della Camera Mario Marazziti e Igiene e Sanità del Senato Emilia Grazia De Biasi
Lettera al Presidente della Camera dei Deputati on. Laura Boldrini
Lettera al Presidente del Senato della Repubblica en. Pietro Grasso
Lettera al Presidente della Commissione Affari Sociali Camera dei Deputati on. Mario Marazziti
Viene presentata a Roma nella sala Santa Maria in acquiro del Senato la campagna “… e tu slegalo subito” per l’abolizione della contenzione. Numerose le associazioni che sostengono la campagna: A buon diritto, Conferenza Basaglia, Unasamm, Cgil, Fondazione Franco e Franca Basaglia, Comitato verità e giustizia per Francesco Mastrogiovanni, Tribunale dei diritti del malato, Club Spdc no restraint, 180Amici L’Aquila, Funzione pubblica Cgil, Lega delle cooperative e tanti cittadini e cittadine, operatori, familiari, avvocati, artisti, garanti dei detenuti, giornalisti.
Il Forum Salute Mentale e le associazioni prime firmatarie presentano l’appello della campagna nazionale per l’abolizione della contenzione “… e tu slegalo subito”.