Secondo Marino Sinibaldi, direttore di Rai 3, il più bel libro del 2015 è L’Istituzione Inventata/Almanacco Trieste 1971-2010” a cura di Franco Rotelli, dove si racconta alla città quarant’anni di storia con scritti, immagini e tratti del lavoro, che hanno cambiato le istituzioni psichiatriche in Italia e non solo.
Sperando che, questo racconto dica parole decisive su una “rivoluzione” tanto profonda e diffusa quanto aspra e contraddittoria.
“Chiamarlo almanacco è infatti approssimativo. Si tratta di un grande volume (30 centimetri per 20 centimetri circa) zeppo di cronache, documenti, citazioni, frammenti di diari e di conversazioni, fotografie (bellissime: da sole valgono il libro), mappe, diagrammi, riproduzioni di manifesti e di articoli di giornali che seguono un ordine solo vagamente cronologico. Perfino il fatto che le pagine non siano numerate sembra contribuire, non sappiamo quanto volontariamente, a dare una forma del tutto originale alla pubblicazione. Che non ha lo scopo di mettere in fila un storia già molte volte raccontata ma, più ambiziosamente, di restituirne la profondità, la complessità, forse la contraddittorietà senza banalizzazioni semplificatorie.
Impresa riuscita grazie a una mole di materiali diversi, felicemente disomogenei, che vanno dalle lettere del paziente psichiatrico Antonin Artaud e dalle teorie un po’ prosopopeiche sul ruolo dell’intellettuale mutuate da Jean-Paul Sartre alle immagini di stralunato candore delle feste di primavera o a quelle ancora strazianti delle condizioni di (cosiddetta) vita nel circuito manicomiale fino alle aride ma decisive delibere degli organi amministrativi.
L’accumulo di documenti così diversi emoziona e fa riflettere, disorienta e scuote, riesce infine a restituire l’intreccio di pensieri e azioni, di entusiasmi, competenze, strategie e ingenuità che sta dietro la gigantesca impresa della chiusura dei manicomi. Racconta anni lunghi e densi, affollati di fatti e persone, di amici e nemici, di coraggio, di dubbi, di soluzioni.”