
La Convenzione di Oviedo è stato il primo strumento giuridico internazionale a tutela della dignità, diritti e libertà dell’essere umano contro ogni abuso della biologia e della medicina, dalla genetica alla ricerca medica, anteponendo a tutto ciò il consenso informato della persona interessata e il diritto al rispetto della privacy. A livello del Comitato di Bioetica del Consiglio d’Europa dal 2013 si sta discutendo di una bozza di Protocollo aggiuntiva alla Convenzione, che tratti in maniera specifica il tema dei trattamenti e internamenti involontari. L’articolo di Zuffa e Mezzina evidenzia il rischio di arretramento culturale che l’approvazione di tale documento comporterebbe, in particolare per i Paesi più avanzati in tale ambito: il suo testo infatti parla di trattamento obbligatorio abbinandolo all’internamento, ne riconosce come criterio principale la pericolosità e il rischio, lo mette in relazione all’emergenza e non ne definisce una durata. Queste solo alcune delle criticità evidenziate, in contrasto con l’impianto legale italiano, ma anche con tutto un insieme di atti con effettività e valenza giuridica sovranazionale, soprattutto con la famosa Convenzione sui Diritti delle Persone con Disabilità delle Nazioni Unite: si rende pertanto necessario intervenire a vari livelli e fare le debite pressioni.