234 internati negli Opg

L’inchiesta di Avvenire sulla situazione ad oggi negli Opg in Italia.

“Uomini e donne finora detenuti nei manicomi di Reggio Emilia, Montelupo Fiorentino, Napoli, Aversa e Barcellona Pozzo di Gotto. Ad oggi così ancora 234 persone restano rinchiuse nei cinque manicomi italiani. Al netto degli altrettanti che ora vivono a Castiglione delle Stiviere, un ex Opg ‘riconvertito’ in Rems (residenza per l’esecuzione della misura di sicurezza). Le nuove strutture di accoglienza softper i malati mentali che hanno commesso reati – finora ne sono operative appena 17 su 35 previste dai piani regionali presentati – accolgono 208 persone. A fare il punto della situazione il sottosegretario alla Salute, Vito De Filippo, presidente dell’organismo di coordinamento del processo di superamento degli Opg, incontrando il comitato Stopopg, il cartello formato dalla maggior parte di associazioni che in Italia si occupano di salute mentale. C’è la ferma intenzione di «andare avanti con determinazione per superare la stagione indegna degli Opg», dice il sottosegretario che, spiegando i prossimi stepdopo la diffida, annuncia «entro l’inizio dell’anno la nomina del commissario».

Sempre che le otto Regioni (hanno tempi variabili dai quindici ai quarantacinque giorni) non daranno risposte soddisfacenti. Ma la questione è anche culturale, per questo «dobbiamo rafforzare i servizi territoriali e residenziali – conclude De Filippo – dare luoghi di cura adeguati per la salute mentale è una grande prospettiva di civiltà per il nostro Paese». A voler guardare il bicchiere mezzo pieno, va detto che la popolazione internata è dimezzata negli ultimi anni e oggi si ferma a 673 unità (dato al 5 novembre).

Ma è altrettanto vero, questa la prima denuncia di comitato nazionale Stopopg, «da un anno non cala il numero delle persone in misura di sicurezza detentiva». Nessuno si illudeva che il processo di superamento dei manicomi criminali sarebbe stato immediato all’indomani della scadenza delle proroghe, il 1 aprile 2015, anche perché il cronoprogramma delle Regioni prevedeva tempi di realizzazione delle Rems almeno fino al prossimo anno. E poco o nulla sui piani terapeutici individuali da attuare nei Dsm (dipartimenti di salute mentale).

Tuttavia un percorso così ad ostacoli in pochi se lo aspettavano. Soprattutto perché i cinque Opg restano ancora aperti, principalmente per ospitare internati provenienti dalle Regioni in ritardo.”

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