
L’avvocato Michele Passione offre preziosi spunti di riflessione sul tema dell’imputabilità per il “folle reo”, a partire dall’analisi del volume Il muro dell’imputabilità. Dopo la chiusura dell’Opg, una scelta radicale, curato da Franco Corleone con il contributo di Giulia Melani. Si evidenzia in articolare come la proposta elaborata nel volume rappresenti un valido contributo per il superamento di assunti ascientifici, circa la supposta incapacità di intendere e volere e la pericolosità della persona con disturbo mentale, e della logica del doppio binario. Il “folle reo” necessita infatti un trattamento alla pari di chi delinque in stato emotivo o passionale, o di ebrezza, o per assunzione di sostanze, cioè capace e responsabile, sia pur nei limiti derivanti dalla propria condizione, e deve essere chiamato a rispondere del fatto commesso, pur nella sicurezza che gli venga riconosciuto il diritto alla cura. Importante infine il valore dato alle misure alternative alla detenzione con finalità terapeutica, l’abolizione delle misure di sicurezza provvisorie e l’implementazione del ruolo dei Dipartimenti di salute mentale.