
Giovanni Rossi, Presidente dell’associazione CLUB SPDC no restraint e coordinatore del gruppo di lavoro Diritti umani e superamento della contenzione della SIEP pone una serie di interessanti questioni sul ricorso ai metodi coercitivi nei luoghi di cura in Italia. Sottolinea come contenzione meccanica e la contenzione ambientale siano incompatibili con gli spazi della cura. Evidenzia inoltre come gli SPDC, che dovrebbero essere vissuti come luoghi accoglienti, rassicuranti e di passaggio, necessitano di servizi territoriali con un determinato impianto culturale e organizzativo. Diversa è la posizione sugli psicofarmaci il cui uso costituisce un presidio terapeutico, anche se per lo più sintomatico; in questo caso è il loro abuso, alias la contenzione farmacologica a dover essere evitato. Fra le richieste del gruppo di lavoro della SIEP, vi è attivazione di un sistema nazionale di sorveglianza delle contenzioni obbligatorio.