La visita mercoledì dell’assessore al Welfare Giulio Gallera ha dato di fatto il via al progetto, che potrebbe essere il primo in Italia, per seguire le persone in uscita dall’ex Opg attraverso una rete territoriale. Una sorta di agenzia per contrastare la frammentazione di responsabilità nei confronti di chi viene rimesso in libertà dopo il periodo all’interno degli ex Opg. La rete prevede, secondo il primo schema che è stato discusso con l’assessore regionale, il coinvolgimento dei Dipartimenti di Salute Mentale dell’ambito ospedaliero e territoriale, gli enti locali, la rete sociale e il terzo settore. Una serie di soggetti che da un lato andranno responsabilizzati, dovendosi far carico delle persone in uscita dalle Rems (residenze per l’esecuzione della misura di sicurezza), dall’altra andranno coordinati da un futuro organismo che si dovrà occupare del coordinamento. Una agenzia che potrà prevedere figure professionali di tipo nuovo, come garanti o facilitatori sociali. Il problema da risolvere è che dopo il percorso all’interno della Rems la persona in uscita dalla struttura deve essere seguita secondo un percorso unitario e riabilitativo. La necessità è dovuta al fatto che il superamento degli Opg ha comportato la territorializzazione. Oggi ciascuna Regione deve far fronte autonomamente alla necessità di luoghi protetti dove offrire cura psichiatrica ai soggetti autori di reato. Per la Lombardia i due siti interessati sono l’ex Opg di Castiglione delle Stiviere, che gestirà sei Rems da venti posti ciascuna per un totale di 120 posti letto e quella di Limbiate, in provincia di Monza e Brianza, dove saranno attivate altre due Rems da venti posti. Attualmente, però, a Castiglione sono presenti ancora 160 ricoverati in quanto le altre strutture regionali (piemonte e Liguria) che storicamente facevano capo alla Lombardia non sono ancora pronte. In queste condizioni di parziale sovraffollamento, l’ex Opg sta affrontando la delicata trasformazione delle strutture che devono essere trasformate in locali autonomi da venti posti, mentre adesso si tratta di reparti di tipo ospedaliero con in più le misure di sicurezza. Una trasformazione che è già stata avviata grazie all’anticipo di fondi che è stata fatta dall’Asst locale in attesa del finanziamento regionale. Gallera ha garantito il pagamento della cifra che si aggira sul milione e 800mila euro. Oltre all’adeguamento dei padiglioni femminile e maschile, successivamente, il progetto prevede la costruzione ex novo di reparti. Al momento non vi è ancora una data per la partenza dei lavori. Tags 0 0 Parte a Forlì un nuovo punto informativo di auto-aiuto del Centro di Salute Mentale Coordinamento Regionale Pugliese e Nazionale per un cambiamento culturale in Salute Mentale 0 Commenti Lascia una risposta Clicca qui per cancellare la rispostaIl tuo indirizzo email non sarà pubblicato.Commentonome Email Sito web Questo sito usa Akismet per ridurre lo spam. Scopri come i tuoi dati vengono elaborati.
La visita mercoledì dell’assessore al Welfare Giulio Gallera ha dato di fatto il via al progetto, che potrebbe essere il primo in Italia, per seguire le persone in uscita dall’ex Opg attraverso una rete territoriale. Una sorta di agenzia per contrastare la frammentazione di responsabilità nei confronti di chi viene rimesso in libertà dopo il periodo all’interno degli ex Opg. La rete prevede, secondo il primo schema che è stato discusso con l’assessore regionale, il coinvolgimento dei Dipartimenti di Salute Mentale dell’ambito ospedaliero e territoriale, gli enti locali, la rete sociale e il terzo settore. Una serie di soggetti che da un lato andranno responsabilizzati, dovendosi far carico delle persone in uscita dalle Rems (residenze per l’esecuzione della misura di sicurezza), dall’altra andranno coordinati da un futuro organismo che si dovrà occupare del coordinamento. Una agenzia che potrà prevedere figure professionali di tipo nuovo, come garanti o facilitatori sociali. Il problema da risolvere è che dopo il percorso all’interno della Rems la persona in uscita dalla struttura deve essere seguita secondo un percorso unitario e riabilitativo. La necessità è dovuta al fatto che il superamento degli Opg ha comportato la territorializzazione. Oggi ciascuna Regione deve far fronte autonomamente alla necessità di luoghi protetti dove offrire cura psichiatrica ai soggetti autori di reato. Per la Lombardia i due siti interessati sono l’ex Opg di Castiglione delle Stiviere, che gestirà sei Rems da venti posti ciascuna per un totale di 120 posti letto e quella di Limbiate, in provincia di Monza e Brianza, dove saranno attivate altre due Rems da venti posti. Attualmente, però, a Castiglione sono presenti ancora 160 ricoverati in quanto le altre strutture regionali (piemonte e Liguria) che storicamente facevano capo alla Lombardia non sono ancora pronte. In queste condizioni di parziale sovraffollamento, l’ex Opg sta affrontando la delicata trasformazione delle strutture che devono essere trasformate in locali autonomi da venti posti, mentre adesso si tratta di reparti di tipo ospedaliero con in più le misure di sicurezza. Una trasformazione che è già stata avviata grazie all’anticipo di fondi che è stata fatta dall’Asst locale in attesa del finanziamento regionale. Gallera ha garantito il pagamento della cifra che si aggira sul milione e 800mila euro. Oltre all’adeguamento dei padiglioni femminile e maschile, successivamente, il progetto prevede la costruzione ex novo di reparti. Al momento non vi è ancora una data per la partenza dei lavori. Tags