Da Famiglia Cristiana
Due le campagne di sensibilizzazione rilanciate nell’ambito del Convegno. La prima, “Slegalo subito”, per l’abolizione della contenzione, è promossa dalla psichiatra Giovanna Del Giudice insieme a Grazia Serra (nipote di Franco Mastrogiovanni, morto a 58 anni dopo novanta ore di contenzione nel reparto psichiatrico di Vallo della Lucania) e allo psichiatraPiero Cipriano. In un suo recente articolo Del Giudice afferma che «il 20% dei Servizi dove si cura nel rispetto della dignità e dei diritti, senza il ricorso a pratiche coercitive, o dove gli operatori si interrogano quotidianamente e cercano il superamento delle stesse, indica la direzione verso la quale bisogna andare e mostra, nel concreto, che è possibile abolire la contenzione».
Molto importante, infine, l’“Appello contro la barbarie, le misure di sicurezza e la pericolosità sociale”, promosso dall’avvocato Francesco Marco de Martino, docente all’Università di Napoli, che a partire da un’indagine sugli Opg, ha rilevato un consistente numero di casi in cui la privazione di libertà delle persone detenute era stata adottata illegalmente.
Come ha affermato de Martino in un suo articolo «nella realtà permane il cosiddetto “doppio binario” di pene e misure di sicurezza, basato sull’idea che l’infermo di mente non debba essere trattato come persona, chiamato a responsabilità, processato e, se responsabile, punito con una pena proporzionata al fatto commesso, ma sia invece una “non persona”, una sorta di bestia da amministrare rinchiudendola per un tempo sproporzionato, anche senza processo, facendone un mero oggetto di contenzione».
L’Appello ‒ il cui primo firmatario è Andrea Camilleri ‒ vuole favorire «la cultura del primato della persona, dell’inclusione, della solidarietà, secondo le esperienze migliori che si sono realizzate nel nostro come in altri Paesi e vanno tradotte in concrete politiche socio-sanitarie».