da Stella Goulart e Ernesto Venturini Dopo le conferenze che Basaglia tenne in Brasile e fino ai giorni nostri, la partecipazione da parte di volontarie e volontari brasiliani nei servizi di salute mentale triestini è stata e continua a essere molto intensa, anche se in diminuzione dagli anni Duemila. Pubblichiamo qui l’articolo “La presenza storica dei brasiliani nella pratica della salute mentale di Trieste: “venite a vedere” o il fare insieme?”, di Goulart, Venturini, Balieiro e Chaves, uscito nel numero 35-36 di “Fogli di Informazione”, che ricostruisce e descrive questa presenza sia da un punto di vista quantitativo che qualitativo. Soprattutto negli anni Ottanta e Novanta, è stata una presenza molto importante, sia per l’esperienza triestina, che per il percorso di riforma psichiatrica portato avanti in Brasile. Una frase riportata in questo articolo, da un’intervista a una psicologa brasiliana che fece la volontaria nei servizi triestini nel 1987, esprime bene la ricchezza di questa presenza: “I volontari erano importanti, anche in quanto erano ‘diversi’, come erano ‘diversi’ gli utenti dei servizi. Noi eravamo lì per imparare a interagire con la diversità delle nostre soggettività. All’inizio non mi rendevo ben conto di quanto questa diversità – la nostra di stranieri, quella degli utenti e di tutti coloro che gravitavano intorno ai servizi – ci avrebbe portato alla conoscenza di una nuova forma di pensiero e di azione che si basava principalmente sulla ‘complessità’”. Articolo volontari brasiliani 0 0 India: approvata Mental Health Care 2013 Rems, viaggio nelle strutture riabilitative 0 Commenti Lascia una rispostaIl tuo indirizzo email non sarà pubblicato. I campi obbligatori sono contrassegnati *Commentonome Email Sito web Δ Questo sito usa Akismet per ridurre lo spam. Scopri come i tuoi dati vengono elaborati.