Passeggiata “C’era una volta…il manicomio”: un coinvolgente (e divertente) racconto con la presentazione di materiali storici su cos’erano un tempo i manicomi, sul superamento degli stessi a partire dall’azione di Franco Basaglia e dei suoi collaboratori…e sull’oggi. E’ stata riconosciuta da Consiglio d’Europa e Unesco come “Passeggiata patrimoniale”.E’ tra gli eventi teatrali più longevi oggi in circolazione in Italia, nata nel 1998 e vissuta ad oggi da oltre 45.000 spettatori, in 550 repliche.Alcuni commenti critici su “C’ERA UNA VOLTA…IL MANICOMIO” “Nel filmino sbiadito e traballante le larve umane che un tempo furono rinchiuse in quell’inferno: più terribile di un lager perché non riconducibile a un sia pur perverso disegno razzistico o politico, ma solo alla cecità assoluta verso la sofferenza dei malati. E questo è stato il primo merito di «C’era una volta… il manicomio». (…) La chiusura, emozionante, con gli spettatori disposti in cerchio a leggere i versi dei ricoverati. E quel cerchio è diventato, simbolicamente, il messaggio profondo trasmesso da Chille de la Balanza: la situazione odierna, purtroppo, non appare diversa, poiché, se è stato eliminato il manicomio, non è stato eliminato ciò che stava dietro il manicomio. Scontiamo, tutti, la stessa condizione che fu degli ex matti. I meccanismi di potere insiti nella società capitalistica ci privano del nostro «status» di persone e, dunque, della possibilità di stabilire un contatto vero e proficuo con gli altri. Siamo dei semplici numeri su un cartellino, appunto com’erano i ricoverati negli ospedali psichiatrici.” (Enrico Fiore) “La passeggiata a San Salvi pensata da Claudio Ascoli e rivisitata nel corso degli anni è un vero e proprio viaggio che vive di vuoti, di silenzi, di assenze e di cose invisibili. Claudio Ascoli ha un compito arduo e coraggioso, è guida umana e poeta, stoico custode di memorie, umile voce di storie mai dette, di uomini e donne prigioniere.” (Claudia Vitale) “Ascoli è un fiume in piena: dati, ricordi, aneddoti, curiosità, ed ancora atrocità, mezzi di tortura, la vasca gelata in giardino per “calmare” gli “ospiti”, l’elettroshock, e gli scempi, i soprusi.” (Tommaso Chimenti) ““C’era una volta… il manicomio” è un pugno allo stomaco, uno spettacolo di vero e sincero teatro civile. Claudio Ascoli si è fatto così voce e corpo delle storie dimenticate che ancora risuonano in questi luoghi, scegliendo di raccontarli con la forza di un teatro che è soprattutto coinvolgimento e affabulazione.” (Deborah Machiavelli) “Le storie di ordinaria follia hanno un momento di straordinaria emozione quando l’attore legge lettere scritte da pazienti e mai spedite, raccolte negli anni ’70.” (Roberto Incerti) “Parla e non sembra che reciti tanto è convinto, mostra vecchi filmati, documenti d’antica follia, di incontri disperati, di violenze silenziose. Si resta turbati e si entra nel gioco che l’attore conduce con sapienza, alleggerendo la tensione e trasformando atroci verità in comprensibili menzogne. Si sorride amaro.” (Giulio Baffi) “Come ci ricorda l’Ascoli-Virgilio che ci guida in questo viaggio nei mondi della diversità, l’arte non è la vita, sta ad essa come il vino all’uva, come diceva Mejerchol’d. (…) I manicomi si son chiusi e la pazzia è passata alla società; non manca, infine, in una visione poetica e profetica, qualche cenno al domani che potrebbe (dovrebbe?) essere. Il tutto avviene in una forma teatrale che va dalla mera presentazione di dati, al racconto e all’affabulazione, con primi piani su casi particolari veri o verosimili.” (Luigi Paolillo) La serata è ad ingresso libero. 0 0 Recovery e sistema di salute mentale Arci Città Futura sull’OPG: “Non dimentichiamolo, aboliamo il carcere!” 0 Commenti Lascia una rispostaIl tuo indirizzo email non sarà pubblicato. I campi obbligatori sono contrassegnati *Commentonome Email Sito web Δ Questo sito usa Akismet per ridurre lo spam. Scopri come i tuoi dati vengono elaborati.