Al via il Festival dei Matti, l’intervista ad Anna Poma

Quasi l’80% dei diagnosi e cura psichiatrici in Italia continua ad avere le porte chiuse, a praticare contenzione. E’ chiaro che la psichiatria che vuole contrapporsi allo stigma e lo fa continuando a lavorare sull’esclusione anziché sull’inclusione, aziona campagne che non portano da nessuna parte. Mi sembra che se si continua a riproporre un’idea di sofferenza mentale di un certo tipo, lo stigma non riesca a sradicarsi, a sfarinarsi, a demolirsi.

Lo stigma non è solo legato all’ignoranza ma anche alle modalità di cura. Molti luoghi della psichiatria sono estremamente chiusi, stigmatizzanti. Tendono a costruire la cura con interventi prevalentemente farmacologici. Interpellare e sensibilizzare su queste questioni i diversi attori sociali che non sono necessariamente tecnici ci sembra possa essere l’unica vera strada per poter migliorare il tema della follia.

L’intervista integrale

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