Un silenzio che fa riflettere

Il silenzio commosso e la riflessione silenziosa. Con gli applausi e, più degli applausi, hanno sottolineato la partecipazione del pubblico alla storia raccontata in “Action T4” sul palcoscenico del teatro civico Magda Olivero, spettacolo teatrale che ha affrontato un capitolo sconosciuto ai più dell’Olocausto: l’incipit della mostruosa prova generale della Shoah. Un progetto omicida a danno di circa trecentomila disabili e malati mentali tedeschi in nome della purezza della razza e per un risparmio delle risorse economiche della Germania, entrata in guerra contro l’Europa.

Riesce a toccare le corde giuste l’autore, Ugo Rizzato nel lavoro di cui è regista Valter Scarafia, raccontando dell’Operazione Eutanasia Action T4, da Tiergarten Strasse, al numero 4 di Berlino, l’indirizzo del quartiere generale del programma omicida.

Porta in scena una storia romanzata di eroismo, di crudeltà, di opposizione, in cui spicca il disperato tentativo di due eroiche infermiere (le brave protagoniste della pièce Gabriella Molineri nei panni di Hanna Schröder e Elisa Papa, in quelli della collega Ingrid Stalman, che tentarono di opporsi al progetto di “eutanasia” passato dalla prima fase di sterilizzazione forzata all’uccisione di disabili e malati mentali.

I tredici attori hanno riempito di contenuto e caratterizzazioni i quadri della storia, a partire dal cinismo e dall’assoluta adesione al progetto di Herta Oberheuser la dottoressa incaricata programma con il professor Karl Brandt interpretati da Paola Barbero e Lionello Nardo, i quali hanno fatto balzare agli occhi la posizione della comunità scientifica nazista nei confronti del programma .

“Le uccisioni, gli esperimenti, le sofferenze inflitte ai malati mentali non furono solo ad opera delle SS e di fanatici nazisti, ma vennero compiuti da illustri psichiatri che avevano elevato la psichiatria tedesca ai vertici mondiali, adoperandosi per migliorare le condizioni dei manicomi e dei malati, altre all’opera di medici di famiglia, di direttori di ospedali, di infermieri che si trasformarono in aguzzini dei loro pazienti”. Racconta Ugo Rizzato, autore di questa pièce teatrale, come di altre sulla tragedia ebraica, che per il Teatro del Marchesato, in occasione della Giornata della Memoria, ha scritto il lavoro inserito nel cartellone della stagione teatrale del Comune.

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