Il volume Frammenti di psichiatria coloniale e altri scritti a cura di Luigi Benevelli e Marianna Scarfone, raccoglie gli scritti di Angelo Bravi, giovane psichiatra milanese che ha diretto il manicomio per libici di Gargaresc (Tripoli) negli anni ‘30. Nonostante una situazione complessa, determinata dalle penurie dell’organizzazione sanitaria locale e dalle differenze culturali e di lingua, Bravi ha voluto sperimentare un modo nuovo di relazionarsi all’altro sofferente, attraverso l’empatia e la vicinanza, per superare i muri sia culturali che legati alla visione della patologia nervosa e mentale dell’epoca.