Il poeta, drammaturgo e scrittore Giuliano Scabia e lo psichiatria Peppe Dell’Acqua saranno ad Arezzo giovedì 19 gennaio per il ciclo di incontri “Quando c’erano i matti” su follia, malattia mentale e manicomi, organizzato dal Dipartimento dell’Università di Siena. Insieme ripercorreranno il “Sentiero del teatro accanto alla follia” dal 1971 a oggi, con le loro testimonianze e la proiezione di video. Il seminario si svolgerà nell’aula 3 del campus del Pionta, in viale Cittadini, dalle 10 alle 18, e sarà introdotto dai docenti del Dipartimento Massimo Bucciantini e Luca Lenzini. Giuliano Scabia è uno dei fondatori del nuovo teatro italiano, maestro di varie generazioni, artista sperimentatore, “protagonista di alcune tra le esperienze più vive e visionarie degli ultimi anni”, come ha scritto Gianni Celati. Con le azioni a partecipazione nei quartieri, nelle scuole, nei paesi, nei manicomi ha segnato una svolta radicale nel modo di praticare la poesia, il teatro e la scrittura. Scabia ha lavorato e lavora quindi su diversi sentieri: della poesia (da “Padrone e Servo” a “Opera della notte e Il tremito”), del teatro (da “Zip” a “Canto del mormorio”, i quasi 60 testi del Ciclo del Teatro Vagante), del romanzo (dalla saga di Lorenzo e Cecilia alla trilogia di Nane Oca, conclusa nel 2009 con “Nane Oca rivelato”, all’ultimo “L’azione perfetta” del 2016), delle messe in scena, delle camminate di narrazione e poesia, delle esplorazioni notturne di ascolto, dell’esplorazione dei modelli di teatro realizzata per molti anni dentro il Dams dell’Università di Bologna e documentata nei “Quaderni di drammaturgia”, delle azioni su schemi vuoti come Marco Cavallo, ideata nel ’72-’73 insieme all’amico pittore Vittorio Basaglia nel manicomio di Trieste diretto da Franco Basaglia, un’esperienza memorabile quella del gigantesco cavallo azzurro in cartapesta poi raccontata nel libro “Marco Cavallo” pubblicato da Einaudi nel 1976. 0 0 Opg. Ancora 13 internati a Barcellona a due anni dalla prevista chiusura ‘All inclusive’, progetto in aiuto di 10mila disabili in Tanzania 0 Commenti Lascia una rispostaIl tuo indirizzo email non sarà pubblicato. I campi obbligatori sono contrassegnati *Commentonome Email Sito web Δ Questo sito usa Akismet per ridurre lo spam. Scopri come i tuoi dati vengono elaborati.
Il poeta, drammaturgo e scrittore Giuliano Scabia e lo psichiatria Peppe Dell’Acqua saranno ad Arezzo giovedì 19 gennaio per il ciclo di incontri “Quando c’erano i matti” su follia, malattia mentale e manicomi, organizzato dal Dipartimento dell’Università di Siena. Insieme ripercorreranno il “Sentiero del teatro accanto alla follia” dal 1971 a oggi, con le loro testimonianze e la proiezione di video. Il seminario si svolgerà nell’aula 3 del campus del Pionta, in viale Cittadini, dalle 10 alle 18, e sarà introdotto dai docenti del Dipartimento Massimo Bucciantini e Luca Lenzini. Giuliano Scabia è uno dei fondatori del nuovo teatro italiano, maestro di varie generazioni, artista sperimentatore, “protagonista di alcune tra le esperienze più vive e visionarie degli ultimi anni”, come ha scritto Gianni Celati. Con le azioni a partecipazione nei quartieri, nelle scuole, nei paesi, nei manicomi ha segnato una svolta radicale nel modo di praticare la poesia, il teatro e la scrittura. Scabia ha lavorato e lavora quindi su diversi sentieri: della poesia (da “Padrone e Servo” a “Opera della notte e Il tremito”), del teatro (da “Zip” a “Canto del mormorio”, i quasi 60 testi del Ciclo del Teatro Vagante), del romanzo (dalla saga di Lorenzo e Cecilia alla trilogia di Nane Oca, conclusa nel 2009 con “Nane Oca rivelato”, all’ultimo “L’azione perfetta” del 2016), delle messe in scena, delle camminate di narrazione e poesia, delle esplorazioni notturne di ascolto, dell’esplorazione dei modelli di teatro realizzata per molti anni dentro il Dams dell’Università di Bologna e documentata nei “Quaderni di drammaturgia”, delle azioni su schemi vuoti come Marco Cavallo, ideata nel ’72-’73 insieme all’amico pittore Vittorio Basaglia nel manicomio di Trieste diretto da Franco Basaglia, un’esperienza memorabile quella del gigantesco cavallo azzurro in cartapesta poi raccontata nel libro “Marco Cavallo” pubblicato da Einaudi nel 1976.