Linea Civica e la riforma degli Opg

Linea Civica esprime le proprie perplessità di fronte alla chiusura degli ospedali psichiatrici, con una riflessione sulla situazione toscana.

“Siamo entrati in una fase di transizione in cui l’OPG non fa più l’OPG, e degenti, lavoratori e struttura navigano ancora a vista. E proprio da questi ultimi dobbiamo partire. Le REMS formato Toscana, infatti, rischiano di tradire totalmente lo spirito della legge che le ha create. I detenuti, infatti, sarebbero dovuti passare da una situazione carcerario-sanitaria come l’OPG a una realtà più sanitaria che detentiva, la REMS appunto, basata sui principi di territorialità e specialità di cura: ogni Regione avrebbe dovuto prendere in carico i suoi degenti, e ogni struttura non avrebbe dovuto ospitare più di 20 degenti. Ad oggi, invece, sappiamo che la Toscana ha già stipulato convenzioni con Liguria e Umbria per tenersi in carico i degenti di competenza di queste due Regioni (facendo saltare quindi la territorialità). Fra le strutture individuate, inoltre, c’è il cosiddetto Solliccianino, che conterrà ventidue posti – che sembrano pochi, ma in questa materia i numeri sono fondamentali – ma potenzialmente può contenerne molti di più. C’è insomma, il rischio concreto che si passi da un unico OPG organizzato a tanti mini OPG disorganizzati, in totale tradimento della riforma voluta negli anni 70 da Basaglia e portata a termine il 31 marzo con la chiusura degli OPG. “


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