Nell’articolo Massimo Cozza, Direttore del Dsm ASL Roma 2, fa una panoramica sulla tematica dell’assistenza psichiatrica in carcere, su aspetti che necessitano un’ulteriore e puntuale definizione. Inanzittutto sottolinea come sia necessario superare il concetto di non imputabilità per infermità di mente previsto dal codice penale Rocco del 1930, normativa ancorata ad una vecchia concezione della malattia mentale associata a inguaribilità, imprevedibilità, organicità e pericolosità. Maggior puntualità è richiesta anche sula normativa per le situazioni di detenzione con sopravvenuta patologia psichiatrica; fondamentale è anche la definizione di modelli di protocollo da adottare da parte della Conferenza Stato – Regioni, con la condivisione dei CSM, per poi aprire anche un dialogo con tutti gli altri attori coinvolti.