da Alyne Alvarez La PEC 55 è una proposta di modifica della Costituzione che è stata di recente approvata in Brasile. Nonostante le numerose proteste da parte della popolazione – oltre il 60% era contrario alla PEC e la maggior parte del restante 40% non sapeva di cosa si trattava – la PEC è diventata legge lo scorso 15 dicembre. Questo significa il congelamento per i prossimi 20 anni di tutte le risorse federali destinate alle politiche sanitarie e sociali (sanità, assistenza sociale, ma anche istruzione, trasporti, cultura, edilizia, ecc). Abbiamo chiesto ad Alyne Alvarez di aiutarci a capire in cosa consiste e cosa comporta la PEC 55 e questo articolo è basato sulla traduzione della sua risposta (accedi al testo in lingua portoghese). “I fondi saranno regolati in base all’inflazione dell’anno scorso. Ciò significa che anche se il paese comincerà di nuovo a crescere economicamente e se aumenterà la domanda di salute, per esempio con il crescente invecchiamento della popolazione, non ci saranno investimenti proporzionali da parte del governo federale. Se oggi abbiamo un sistema di sanità pubblica (SUS, Sistema Único de Saúde) che è progredito molto, ma che ancora ha delle difficoltà, in breve tempo gli edifici diventeranno fatiscenti, i servizi non avranno sufficienti materiali, rifornimenti, farmaci, i professionisti saranno ancora più precari a causa del congelamento dei salari e a causa soprattutto dell’aumento delle esternalizzazioni e dei contratti flessibili e privi di stabilità. In pochissimo tempo, con la demolizione delle strutture pubbliche, anche chi lotta per un SUS pubblico, gratuito e universale, non avrà altra alternativa che accettare di privatizzare tutto, dal momento che molte persone inizieranno a morire a causa di tutto questo. Per l’istruzione sarà lo stesso. La tendenza è prima ridurre il numero di posti nelle università pubbliche, e tagliare le borse di studio e i finanziamenti nelle università private. Poi si comincerà a pagare le tasse nelle università pubbliche e in breve verranno anch’esse privatizzate. Per quanto riguarda l’assistenza, i benefici e i programmi di trasferimento di reddito e di servizi per le persone più povere, i cui diritti sono violati, verranno abbandonati. E così via… Per questo la PEC è stata soprannominata ‘PEC della morte’ o ‘PEC della fine del mondo’. Ma i tagli di risorse pubbliche avranno luogo solo a partire dal 2018, e questo non ci permetterà di sentirne l’effetto immediato. I tagli significano circa 60 miliardi di reais, ma la nostra “crisi” potrebbe essere risolta con la tassazione dei grandi patrimoni, con una corretta tassazione delle società che trattengono più di 300 miliardi di reais, con nessun adeguamento del 40% dei salari dei giudici, con la riduzione delle spese fatte dagli stessi parlamentari, che governano per se stessi e alzano i loro stipendi ogni volta che ne hanno voglia. Oltre alla PEC, sta per essere approvata anche la riforma delle pensioni. I cambiamenti ruotano tutti attorno all’aumento della durata del periodo di contribuzione da parte dei lavoratori. E’ possibile che io potrò andare in pensione solo dopo i 70 anni, ad esempio. In breve, stiamo molto male attualmente in Brasile. Quello che abbiamo vissuto ormai un anno fa con l’esonero di Tykanori dal ruolo di Coordinatore Nazionale della Salute Mentale e la conseguente mobilitazione, con l’occupazione della sede del Coordinamento della Salute Mentale, è stato solo un annuncio dei tempi bui e terrorizzanti che stiamo vivendo oggi. Dovremo essere molto creativi e forti per creare altre forme di (R)esistenza e non ammalarci, qui. La tristezza che viviamo dovrà presto trasformarsi nel coraggio di proseguire saldamente con le nuove lotte che dobbiamo intraprendere qui. Non sarà facile!” 0 0 Trento: convivenze salutari La Carta di San Paolo 0 Commenti Lascia una rispostaIl tuo indirizzo email non sarà pubblicato. I campi obbligatori sono contrassegnati *Commentonome Email Sito web Δ Questo sito usa Akismet per ridurre lo spam. Scopri come i tuoi dati vengono elaborati.
da Alyne Alvarez La PEC 55 è una proposta di modifica della Costituzione che è stata di recente approvata in Brasile. Nonostante le numerose proteste da parte della popolazione – oltre il 60% era contrario alla PEC e la maggior parte del restante 40% non sapeva di cosa si trattava – la PEC è diventata legge lo scorso 15 dicembre. Questo significa il congelamento per i prossimi 20 anni di tutte le risorse federali destinate alle politiche sanitarie e sociali (sanità, assistenza sociale, ma anche istruzione, trasporti, cultura, edilizia, ecc). Abbiamo chiesto ad Alyne Alvarez di aiutarci a capire in cosa consiste e cosa comporta la PEC 55 e questo articolo è basato sulla traduzione della sua risposta (accedi al testo in lingua portoghese). “I fondi saranno regolati in base all’inflazione dell’anno scorso. Ciò significa che anche se il paese comincerà di nuovo a crescere economicamente e se aumenterà la domanda di salute, per esempio con il crescente invecchiamento della popolazione, non ci saranno investimenti proporzionali da parte del governo federale. Se oggi abbiamo un sistema di sanità pubblica (SUS, Sistema Único de Saúde) che è progredito molto, ma che ancora ha delle difficoltà, in breve tempo gli edifici diventeranno fatiscenti, i servizi non avranno sufficienti materiali, rifornimenti, farmaci, i professionisti saranno ancora più precari a causa del congelamento dei salari e a causa soprattutto dell’aumento delle esternalizzazioni e dei contratti flessibili e privi di stabilità. In pochissimo tempo, con la demolizione delle strutture pubbliche, anche chi lotta per un SUS pubblico, gratuito e universale, non avrà altra alternativa che accettare di privatizzare tutto, dal momento che molte persone inizieranno a morire a causa di tutto questo. Per l’istruzione sarà lo stesso. La tendenza è prima ridurre il numero di posti nelle università pubbliche, e tagliare le borse di studio e i finanziamenti nelle università private. Poi si comincerà a pagare le tasse nelle università pubbliche e in breve verranno anch’esse privatizzate. Per quanto riguarda l’assistenza, i benefici e i programmi di trasferimento di reddito e di servizi per le persone più povere, i cui diritti sono violati, verranno abbandonati. E così via… Per questo la PEC è stata soprannominata ‘PEC della morte’ o ‘PEC della fine del mondo’. Ma i tagli di risorse pubbliche avranno luogo solo a partire dal 2018, e questo non ci permetterà di sentirne l’effetto immediato. I tagli significano circa 60 miliardi di reais, ma la nostra “crisi” potrebbe essere risolta con la tassazione dei grandi patrimoni, con una corretta tassazione delle società che trattengono più di 300 miliardi di reais, con nessun adeguamento del 40% dei salari dei giudici, con la riduzione delle spese fatte dagli stessi parlamentari, che governano per se stessi e alzano i loro stipendi ogni volta che ne hanno voglia. Oltre alla PEC, sta per essere approvata anche la riforma delle pensioni. I cambiamenti ruotano tutti attorno all’aumento della durata del periodo di contribuzione da parte dei lavoratori. E’ possibile che io potrò andare in pensione solo dopo i 70 anni, ad esempio. In breve, stiamo molto male attualmente in Brasile. Quello che abbiamo vissuto ormai un anno fa con l’esonero di Tykanori dal ruolo di Coordinatore Nazionale della Salute Mentale e la conseguente mobilitazione, con l’occupazione della sede del Coordinamento della Salute Mentale, è stato solo un annuncio dei tempi bui e terrorizzanti che stiamo vivendo oggi. Dovremo essere molto creativi e forti per creare altre forme di (R)esistenza e non ammalarci, qui. La tristezza che viviamo dovrà presto trasformarsi nel coraggio di proseguire saldamente con le nuove lotte che dobbiamo intraprendere qui. Non sarà facile!”