La malattia mentale non è mai stata la prima voce di spesa nei bilanci di salute pubblica. Un passo in avanti per rimediare alla posizione ancillare dei disturbi che colpiscono la sfera psichica è stato fatto lo scorso settembre, quando la Nazioni Unite, tra gli obiettivi dell’Agenda di Sviluppo Sostenibile da realizzare entro il 2030, hanno incluso per la prima volta la promozione della salute mentale e la riduzione di un terzo dei decessi causati da malattie non trasmissibili, inclusi appunto i disordini mentali (vedi). Secondo più di un osservatore internazionale si tratta di una presa di posizione storica (vedi), cui dovranno seguire politiche economiche e sanitarie all’altezza dell’intento: in molti Paesi del mondo la strada da percorrere è ancora lunga.