«Il Tso è diventato il principale sistema di ricatto, terrore e punizione per le famiglie». Così scrive nel suo duro comunicato la dottoressa Vincenza Palmieri, psicologa e pedagogista in prima linea per la sospensione della pratica del trattamento sanitario obbligatorio sui minori e per la lotta contro l’allontanamento dalle famiglie di figli con diagnosi che si rifanno «a strane pandemie o a forme “virali” di Dsa», i disturbi specifici dell’apprendimento. La Palmieri racconta in particolare l’incontro con uno di questi bambini, che le ha parlato dei “ragazzi che saltano sui tetti”: «Un giorno una compagna della casa famiglia fumò la marijuana con un educatore. La cosa si seppe. Vennero i carabinieri. Io ebbi paura e scappai sul tetto per non farmi trovare. Ero con altri. Noi saltavamo sui tetti bassi delle casette, avevamo paura. Ma mi videro. […] Mi portarono in ospedale. Lì stetti una settimana. […] Era un Tso. Io, di quei giorni, non ricordo niente. […] Stavo chiuso e c’erano le sbarre. Anche a mia madre hanno fatto il Tso perché non voleva che mi portassero via in ambulanza con la forza». Quello dei trattamenti sanitari obbligatori è un mondo sconcertante; se i genitori non sono d’accordo sulla necessità di praticarlo sul figlio, mentre i sanitari lo ritengono indispensabile, è il Tribunale per i minori ad avere l’ultima parola. In gioco non c’è soltanto il ricovero del paziente, ma il Tribunale può disporre anche l’allontanamento da padre e madre, ritenuti non in grado «di cogliere la malattia del proprio figlio e pertanto inidonei». La Palmieri, anche presidente dell’Istituto nazionale di pedagogia familiare, si concentra poi sull’eccessivo e crescente utilizzo del Tso, applicato «per le ragioni più disparate». Nel quadriennio 2008-2012, secondo i dati Istat (Istituto italiano di statistica), ogni anno ne sono stati vittima 70 minori, mentre oltre seimila sono stati ospitati in reparti di neuropsichiatria per adulti. Una ricerca del 2013-2014 mostra poi come questo dato sia in aumento. Infatti, in quel biennio, sono stati 101 i bambini ricoverati in Tso per «disturbi dell’età preadulta», mentre 877 ragazzi fino a 24 anni hanno subito il trattamento. 18-tso bambini«Chi viene catturato in un Tso non ha un sistema di garanzie» (come accade invece nei processi ordinari, anche per i peggiori crimini) e il potere è tutto nelle mani dello psichiatra. Per questo la dottoressa Palmieri, insieme all’associazione Vivere senza psicofarmaci, di cui è fondatrice, e al Programma nazionale Mai più un bambino, sta cercando di combattere questa pratica, rivolgendosi ai sindaci e alle istituzioni cittadine. Ad oggi, sono 17 le amministrazioni comunali che hanno siglato l’adesione al Programma nazionale che prevede, fra gli altri provvedimenti, anche la sospensione immediata dell’uso del Tso sui minori. L’obiettivo che la dottoressa Palmieri si è prefissata è di liberarli dalla ferrea presa del trattamento ed essere la loro voce contro tale inferno, affinché ogni bambino possa viaggiare e saltare tra i giochi e i sogni, e non più sui tetti. 1 0 La criminalizzazione di Lula e della sinistra politica nella crisi della democrazia brasiliana Rems: misure di sicurezza 0 Commenti Lascia una rispostaIl tuo indirizzo email non sarà pubblicato. I campi obbligatori sono contrassegnati *Commentonome Email Sito web Δ Questo sito usa Akismet per ridurre lo spam. Scopri come i tuoi dati vengono elaborati.
«Il Tso è diventato il principale sistema di ricatto, terrore e punizione per le famiglie». Così scrive nel suo duro comunicato la dottoressa Vincenza Palmieri, psicologa e pedagogista in prima linea per la sospensione della pratica del trattamento sanitario obbligatorio sui minori e per la lotta contro l’allontanamento dalle famiglie di figli con diagnosi che si rifanno «a strane pandemie o a forme “virali” di Dsa», i disturbi specifici dell’apprendimento. La Palmieri racconta in particolare l’incontro con uno di questi bambini, che le ha parlato dei “ragazzi che saltano sui tetti”: «Un giorno una compagna della casa famiglia fumò la marijuana con un educatore. La cosa si seppe. Vennero i carabinieri. Io ebbi paura e scappai sul tetto per non farmi trovare. Ero con altri. Noi saltavamo sui tetti bassi delle casette, avevamo paura. Ma mi videro. […] Mi portarono in ospedale. Lì stetti una settimana. […] Era un Tso. Io, di quei giorni, non ricordo niente. […] Stavo chiuso e c’erano le sbarre. Anche a mia madre hanno fatto il Tso perché non voleva che mi portassero via in ambulanza con la forza». Quello dei trattamenti sanitari obbligatori è un mondo sconcertante; se i genitori non sono d’accordo sulla necessità di praticarlo sul figlio, mentre i sanitari lo ritengono indispensabile, è il Tribunale per i minori ad avere l’ultima parola. In gioco non c’è soltanto il ricovero del paziente, ma il Tribunale può disporre anche l’allontanamento da padre e madre, ritenuti non in grado «di cogliere la malattia del proprio figlio e pertanto inidonei». La Palmieri, anche presidente dell’Istituto nazionale di pedagogia familiare, si concentra poi sull’eccessivo e crescente utilizzo del Tso, applicato «per le ragioni più disparate». Nel quadriennio 2008-2012, secondo i dati Istat (Istituto italiano di statistica), ogni anno ne sono stati vittima 70 minori, mentre oltre seimila sono stati ospitati in reparti di neuropsichiatria per adulti. Una ricerca del 2013-2014 mostra poi come questo dato sia in aumento. Infatti, in quel biennio, sono stati 101 i bambini ricoverati in Tso per «disturbi dell’età preadulta», mentre 877 ragazzi fino a 24 anni hanno subito il trattamento. 18-tso bambini«Chi viene catturato in un Tso non ha un sistema di garanzie» (come accade invece nei processi ordinari, anche per i peggiori crimini) e il potere è tutto nelle mani dello psichiatra. Per questo la dottoressa Palmieri, insieme all’associazione Vivere senza psicofarmaci, di cui è fondatrice, e al Programma nazionale Mai più un bambino, sta cercando di combattere questa pratica, rivolgendosi ai sindaci e alle istituzioni cittadine. Ad oggi, sono 17 le amministrazioni comunali che hanno siglato l’adesione al Programma nazionale che prevede, fra gli altri provvedimenti, anche la sospensione immediata dell’uso del Tso sui minori. L’obiettivo che la dottoressa Palmieri si è prefissata è di liberarli dalla ferrea presa del trattamento ed essere la loro voce contro tale inferno, affinché ogni bambino possa viaggiare e saltare tra i giochi e i sogni, e non più sui tetti.