Quest’analisi preliminare parte dal presupposto che la risorsa più importante per i servizi diretti alla persona sia costituita dal capitale umano, ovvero dalla consistenza numerica, tecnica, motivazionale e relazionale degli operatori impegnati nei servizi stessi. Dai primi dati emersi, pur dovendo tenere presenti i limiti connessi alle assunzioni utilizzate per i calcoli, viene evidenziato che i DSM sono in grado di rispondere correttamente a solo il 55,6% del fabbisogno assistenziale stimato. Occorre necessariamente operare valutazioni più approfondite e circoscritte anche a territori più ristretti; tuttavia, nel caso in cui tali dati dovessero essere confermati, si renderebbero necessarie urgenti misure su un piano organizzativo (definizione di standard di personale commisurati all’impegno assistenziale stimato), etico (definizione di priorità e liste d’attesa) ed infine medico-legale (“carico assistenziale” massimo per singolo professionista, calcolato non in ore lavorative, ma in persone prese in carico).