I matti del Duce, un libro sulla repressione fascista

Quattrocentosettantacinque antifascisti furono schedati dal regime e vennero sottoposti a internamento psichiatrico; 122 di loro, una quota impressionante intorno al 25%, morirono tra le mura di un manicomio. Un piccolo tassello della nostra storia sconosciuto ad una buona parte della popolazione, vicende di cui si conosce poco e sui cui la ricerca di Matteo Petracci vuole far chiarezza. Storie di uomini che per la loro attività politica o anche solo per un commento fuori luogo espresso al bar si sono trovati internati in strutture psichiatriche con tutte le conseguenze del caso, spesso mortali. Il libro I MATTI DEL DUCE (ed Donzelli) che sarà presentato il prossimo 24 luglio alle ore 18.00 a Montelupo Fiorentino nell’ambito della rassegna “Letti da Rifare” al MMAB, offre l’occasione di riflettere su una modalità spesso utilizzata dal potere per tacitare i propri oppositori. Attraverso carte di polizia e giudiziarie, testimonianze e relazioni mediche e psichiatriche contenute nelle cartelle cliniche, Matteo Petracci ricostruisce i diversi percorsi che hanno condotto gli antifascisti in manicomio. Alcuni furono ricoverati d’urgenza secondo le procedure previste dalla legge del 1904 sui manicomi e gli alienati; altri vennero internati ai fini dell’osservazione psichiatrica giudiziaria o come misura di sicurezza; altri ancora furono trasferiti in manicomio quando già si trovavano in carcere e al confino. Dall’analisi degli intrecci tra ragioni politiche e ragioni di ordine medico emerge con forza il ruolo giocato dalla sovrapposizione tra scienza e politica nella segregazione di centinaia di donne e di uomini, tutti accomunati dall’essere stati schedati come oppositori del fascismo. Una pratica, questa, molto diffusa già dai primi anni del Novecento, come si evince dalle storie di due uomini internati proprio a Montelupo Fiorentino: Giovanni Passanante, autore di un attentato fallito alla vita di re Umberto I, condannato a morte e poi internato nell’ospedale psichiatrico giudiziario e l’anarchico Augusto Masetti, dichiarato folle per essersi rifiutato di partire per la guerra in Libia. La presentazione di questo volume permette di affrontare un tema poco dibattuto e colloca in una prospettiva nazionale vicende che riguardano da vicino la città di Montelupo Fiorentino e l’ospedale psichiatrico giudiziario. L’autore, Matteo Petracci è dottore di ricerca in Storia, politica e istituzioni dell’area euro-mediterranea nell’età contemporanea presso l’Università di Macerata. Ha pubblicato “Pochissimi inevitabili bastardi. L’opposizione dei maceratesi al fascismo (il lavoro editoriale, 2009)”. Appuntamento per venerdì 26 luglio ore 18.00 presso il MMAB, piazza Vittorio Veneto, 11 – Montelupo Fiorentino Informazioni: Andrea Bellucci, 0571/917552, biblioteca@comune.montelupo-fiorentino.fi.it.


 

 

 

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