Da tempo, la letteratura scientifica, ha riconosciuto che le esperienze di vita stressanti e gli eventi traumatici possono costituire fattori in grado di influenzare lo sviluppo di malattie fisiche e psichiche (Haavet & Grunfeld, 1997; Rutter, 2005). Per essere traumatico un evento deve procurare nella persona una risposta che comprende paura intensa, il sentirsi inerme, o il provare orrore, questo dovuto all’esposizione del soggetto ad un evento che ha implicato morte o minaccia di morte, sia alla persona stessa che ad altri. Nei bambini solitamente la risposta comprende, inoltre, comportamento disorganizzato o agitazione (American Psychiatric Association, 2014). Tra gli eventi traumatici a cui un soggetto può essere esposto rientrano i disastri naturali, tra cui i terremoti, che rappresentano una calamità purtroppo frequente in tutto il mondo. Nel presente studio mi sono interessata agli effetti del terremoto dell’Aquila avvenuto nel 2009. Dopo uno sciame sismico durato alcuni mesi, il 6 Aprile 2009, alle 03:32 un terremoto di magnitudo 6.3 della scala Richter ha colpito L’Aquila e i paesi limitrofi (Stratta et al., 2012). Messaggio pubblicitario Il sisma ha causato la morte di 309 persone e più di 1600 feriti, tra cui 200 ricoverati e 66000 sfollati. Molti edifici sono crollati e la maggior parte sono completamente distrutti. Tutti i residenti sono stati direttamente “esposti” al disastro. Dopo il terremoto tutte le persone sono state posizionate all’interno delle tendopoli allestite fuori dalla città. Solo il 25% degli abitanti un anno dopo il terremoto dell’Aquila è stato in grado di tornare a casa (Stratta et al., 2012). Questo terremoto è stato registrato come la catastrofe italiana più devastante degli ultimi 300 anni sia per il coinvolgimento delle vittime che in termini di potere distruttivo di una delle principali città storiche e artistiche italiane (Stratta et al., 2012). A seguito del tragico evento, si sono effettuati diversi studi sugli effetti del terremoto per valutare la condizione di salute mentale della popolazione de L’Aquila (Stratta et al., 2012). Pollice et al. (2012) valutano il PTSD in 187 giovani sopravvissuti al terremoto. Dai risultati si evince che il 66.7% manifestano elevanti livelli di sintomatologia post traumatica rilevante, mentre una diagnosi di PTSD è stata riscontrata nel 14% del campione. Dell’osso et al. (2011) valutano il PTSD 10 mesi dopo il terremoto riscontrando una diagnosi nel 37.5% dei 512 adolescenti reclutati con tassi più elevati nelle donne rispetto che agli uomini. Questi risultati sugli effetti del terremoto, in linea con la letteratura precedente, confermano gli effetti pervasivi di un disastro nella salute di adulti adolescenti e bambini. Gli effetti del terremoto dell’Aquila sulla salute psichica di bambini e adolescenti Lo scopo di questo studio è stato quello di valutare la salute psichica dei bambini e degli adolescenti residenti a L’Aquila, dopo il terremoto, in particolare, essendomi interessata agli effetti del terremoto sull’area internalizzante, mi sono soffermata a valutare i Disturbi d’Ansia, il Disturbo Depressivo e il Disturbo di Somatizzazione. Per fare questo ho confrontato i bambini aquilani con altri due campioni di bambini che non avevano esperito il terremoto (uno clinico e uno di popolazione generale), in modo da vedere se ci sono stati effetti del terremoto sui primi bambini. L’obiettivo è quello di verificare se esiste un effetto dell’età, del sesso, del gruppo di appartenenza e dell’interazione tra queste variabili nel predire alti livelli di sintomatologia internalizzante. In totale il campione è composto da 423 soggetti di cui 218 maschi e 205 femmine. L’età media del campione è 9.94 (dai 5 ai 18 anni). Questo campione è suddiviso in tre sottocampioni: Il campione de L’Aquila: composto da bambini e adolescenti residenti a L’Aquila e reclutati grazie alla collaborazione dell’università. Il campione è composto da 182 soggetti, di cui 92 femmine e 90 maschi, l’età media è di 9.88 anni Un campione Clinico: composto da bambini e adolescenti che hanno afferito al servizio di Psicopatologia dello Sviluppo dell’ospedale San Raffale di Milano. Il campione è composto da 141 bambini di cui 80 maschi e 61 femmine di età compresa tra i 5 e a i 15 anni, con una media di 10.40 Un Campione di popolazione generale: composto da bambini e adolescenti che vivono nell’hinterland milanese, costituito da 100 di cui 48 maschi e 52 femmine, tra i 6 e i 17 anni con un’ età media di 9.94. Il questionario somministrato per la valutazione di questi bambini è stata la Child Behavior Checklist (CBCL) che è uno degli strumenti più utilizzati per valutare le competenze e i problemi emotivo-comportamentali di bambini e adolescenti in campioni sia clinici che epidemiologici (Achenbach & Rescorla, 2001). È un questionario standardizzato per i genitori dei bambini di età compresa tra i 6 e i 18 anni, può essere somministrato da un intervistatore o compilato direttamente dai genitori. Il profilo del soggetto che emerge dal test è composto da otto scale sindromiche e sei scale DSM-Oriented per questo lavoro ho scelto di esplorarne sei: quattro scale sindromiche (Ansia/Depressione – Ritiro Sociale – Lamentele Somatiche – Scala Totale dei Problemi Internalizzanti) e due scale DSM Oriented (Problemi d’Ansia – Problemi Somatici). Per saperne di più visita il sito state of mind 0 0 La Carta di San Paolo stopOPG in visita a Montelupo 0 Commenti Lascia una rispostaIl tuo indirizzo email non sarà pubblicato. I campi obbligatori sono contrassegnati *Commentonome Email Sito web Δ Questo sito usa Akismet per ridurre lo spam. Scopri come i tuoi dati vengono elaborati.
Da tempo, la letteratura scientifica, ha riconosciuto che le esperienze di vita stressanti e gli eventi traumatici possono costituire fattori in grado di influenzare lo sviluppo di malattie fisiche e psichiche (Haavet & Grunfeld, 1997; Rutter, 2005). Per essere traumatico un evento deve procurare nella persona una risposta che comprende paura intensa, il sentirsi inerme, o il provare orrore, questo dovuto all’esposizione del soggetto ad un evento che ha implicato morte o minaccia di morte, sia alla persona stessa che ad altri. Nei bambini solitamente la risposta comprende, inoltre, comportamento disorganizzato o agitazione (American Psychiatric Association, 2014). Tra gli eventi traumatici a cui un soggetto può essere esposto rientrano i disastri naturali, tra cui i terremoti, che rappresentano una calamità purtroppo frequente in tutto il mondo. Nel presente studio mi sono interessata agli effetti del terremoto dell’Aquila avvenuto nel 2009. Dopo uno sciame sismico durato alcuni mesi, il 6 Aprile 2009, alle 03:32 un terremoto di magnitudo 6.3 della scala Richter ha colpito L’Aquila e i paesi limitrofi (Stratta et al., 2012). Messaggio pubblicitario Il sisma ha causato la morte di 309 persone e più di 1600 feriti, tra cui 200 ricoverati e 66000 sfollati. Molti edifici sono crollati e la maggior parte sono completamente distrutti. Tutti i residenti sono stati direttamente “esposti” al disastro. Dopo il terremoto tutte le persone sono state posizionate all’interno delle tendopoli allestite fuori dalla città. Solo il 25% degli abitanti un anno dopo il terremoto dell’Aquila è stato in grado di tornare a casa (Stratta et al., 2012). Questo terremoto è stato registrato come la catastrofe italiana più devastante degli ultimi 300 anni sia per il coinvolgimento delle vittime che in termini di potere distruttivo di una delle principali città storiche e artistiche italiane (Stratta et al., 2012). A seguito del tragico evento, si sono effettuati diversi studi sugli effetti del terremoto per valutare la condizione di salute mentale della popolazione de L’Aquila (Stratta et al., 2012). Pollice et al. (2012) valutano il PTSD in 187 giovani sopravvissuti al terremoto. Dai risultati si evince che il 66.7% manifestano elevanti livelli di sintomatologia post traumatica rilevante, mentre una diagnosi di PTSD è stata riscontrata nel 14% del campione. Dell’osso et al. (2011) valutano il PTSD 10 mesi dopo il terremoto riscontrando una diagnosi nel 37.5% dei 512 adolescenti reclutati con tassi più elevati nelle donne rispetto che agli uomini. Questi risultati sugli effetti del terremoto, in linea con la letteratura precedente, confermano gli effetti pervasivi di un disastro nella salute di adulti adolescenti e bambini. Gli effetti del terremoto dell’Aquila sulla salute psichica di bambini e adolescenti Lo scopo di questo studio è stato quello di valutare la salute psichica dei bambini e degli adolescenti residenti a L’Aquila, dopo il terremoto, in particolare, essendomi interessata agli effetti del terremoto sull’area internalizzante, mi sono soffermata a valutare i Disturbi d’Ansia, il Disturbo Depressivo e il Disturbo di Somatizzazione. Per fare questo ho confrontato i bambini aquilani con altri due campioni di bambini che non avevano esperito il terremoto (uno clinico e uno di popolazione generale), in modo da vedere se ci sono stati effetti del terremoto sui primi bambini. L’obiettivo è quello di verificare se esiste un effetto dell’età, del sesso, del gruppo di appartenenza e dell’interazione tra queste variabili nel predire alti livelli di sintomatologia internalizzante. In totale il campione è composto da 423 soggetti di cui 218 maschi e 205 femmine. L’età media del campione è 9.94 (dai 5 ai 18 anni). Questo campione è suddiviso in tre sottocampioni: Il campione de L’Aquila: composto da bambini e adolescenti residenti a L’Aquila e reclutati grazie alla collaborazione dell’università. Il campione è composto da 182 soggetti, di cui 92 femmine e 90 maschi, l’età media è di 9.88 anni Un campione Clinico: composto da bambini e adolescenti che hanno afferito al servizio di Psicopatologia dello Sviluppo dell’ospedale San Raffale di Milano. Il campione è composto da 141 bambini di cui 80 maschi e 61 femmine di età compresa tra i 5 e a i 15 anni, con una media di 10.40 Un Campione di popolazione generale: composto da bambini e adolescenti che vivono nell’hinterland milanese, costituito da 100 di cui 48 maschi e 52 femmine, tra i 6 e i 17 anni con un’ età media di 9.94. Il questionario somministrato per la valutazione di questi bambini è stata la Child Behavior Checklist (CBCL) che è uno degli strumenti più utilizzati per valutare le competenze e i problemi emotivo-comportamentali di bambini e adolescenti in campioni sia clinici che epidemiologici (Achenbach & Rescorla, 2001). È un questionario standardizzato per i genitori dei bambini di età compresa tra i 6 e i 18 anni, può essere somministrato da un intervistatore o compilato direttamente dai genitori. Il profilo del soggetto che emerge dal test è composto da otto scale sindromiche e sei scale DSM-Oriented per questo lavoro ho scelto di esplorarne sei: quattro scale sindromiche (Ansia/Depressione – Ritiro Sociale – Lamentele Somatiche – Scala Totale dei Problemi Internalizzanti) e due scale DSM Oriented (Problemi d’Ansia – Problemi Somatici). Per saperne di più visita il sito state of mind