«Sono perseguitato, non pericoloso». Si ferma, alza gli occhi e porta lo sguardo a navigare in un pezzo di vuoto. Perché c’è un muro che si è alzato tra il suo corpo sfibrato e il mondo che lo ha messo ai margini. «Sono stato per 27 anni e 7 mesi ad Aversa, dall’Opg mi hanno dovuto cacciare». Il Mattino intervista un ex internato di Aversa.