StopOpg: serve incontro urgente con De Filippo

A oltre sei mesi dal 31 marzo, la data fissata dalla legge per la chiusura degli Ospedali Psichiatrici Giudiziari, questi sono ancora aperti. E’ quanto denuncia il Comitato stopOpg in una lettera indirizzata al Sottosegretario alla Salute Vito De Filippo, Presidente dell’Organismo di Coordinamento del processo di superamento degli Opg.

La lettera evidenzia alcuni elementi emersi nel corso dell’audizione, presso la XII commissione al Senato, tenuta dal Capo del Dipartimento per l’Amministrazione Penitenziaria (DAP) Santi Consolo:

♦Oltre 200 persone risultano ancora internate nei cinque manicomi giudiziari superstiti (Reggio Emilia, Montelupo Fiorentino, Napoli, Aversa, Barcellona Pozzo di Gotto);
♦Altre 235 persone sono internate a Castiglione delle Stiviere (l’ex OPG che, sottolinea il Comitato, ha solo cambiato targa in Residenza per l’esecuzione della misura di sicurezza – Rems);
♦Sono 169 gli internati detenuti nelle Rems attivate in alcune regioni;
♦In totale sono presenti nelle Rems, compreso Castiglione, 404 persone, di cui ben 164 provenienti dalla libertà (periodo 1 aprile – 21 luglio2015).

Non è noto invece quante siano le persone destinatarie di una misura di sicurezza non detentiva, che pure dovrebbe essere la norma e non l’eccezione per garantire la cura e la riabilitazione delle persone, come prescrive la legge 81/2014.
Intanto cresce in modo preoccupante, evidenzia la lettera, il ricorso da parte della magistratura all’invio nelle Rems di  persone con misura di sicurezza provvisoria. Così nelle Rems aumentano le presenze, quando dovrebbero essere residuali. “Abbiamo chiesto ripetutamente – scrive il Comitato a De Filippo – il commissariamento delle regioni inadempienti e l’approvazione di un atto che impedisca, o renda eccezionale, l’invio della misura di sicurezza provvisoria in Rems”.

Sulla base di questi elementi “le chiediamo un incontro urgente in data da concordare. Nell’occasione chiediamo di sapere se sono stati inviati, all’autorità competente, per ciascun internato nelle Rems i Progetti Terapeutico Riabilitativi Individuali finalizzati a soluzioni diverse dalle Rems stesse, come previsto – conclude la lettera – dall’Accordo della Conferenza Unificata”.

 

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