Attraverso il contatto con il corpo e l’incontro con gli altri il trekking permette alle persone perse nella malattia di riappropriarsi di sé e di abitare un nuovo mondo, riacquistando la dignità persa.Dal 14 al 18 settembre oltre 200 pazienti proveniente dai centri di salute mentale della Sardegna, con tutte le Asl regionali coinvolte (Lombardia, Veneto, Emilia Romagna e Friuli Venezia Giulia) saranno accompagnati da oltre 100 specialisti tra medici infermieri, psicologi e esperti di montagna. Nessun camice bianco tra un percorso e l’altro tra Jerzu, Tertenia, Perdasdefogu, Ulassai, Gairo, Cardedu, Osini, Ussassai, solo una maglietta rossa con su scritto ‘Sentieri di libertà’. Non solo trekking ma un convegno itinerante che prevede anche dibattiti sui temi inerenti la salute mentale, momenti conviviali e feste per le comunità ospitanti. “Questa iniziativa nasce da un laboratorio di montagna-terapia ideato come volontariato fuori dall’orario di servizio rivolto a 15 pazienti circa, è diventato un progetto culturale perché il gruppo ha prodotto dei libri e si è trasformato in un progetto di psicoterapia di comunità- ha spiegato Alessandro Coni, direttore del dipartimento di salute mentale e dipendenze della Asl di Sanluri che ha ideato il progetto- tutte le Asl della Sardegna saranno presenti a dimostrazione che un progetto così può essere condiviso, e anche con poche finanze si possono organizzare cose importanti”. I protagonisti del progetto (interamente autofinanziato) saranno persone che per tanto tempo sono rimaste chiuse in casa e che nel tempo avevano perso le relazioni con le persone, e che invece ora, sono pronte a comunicare le loro emozioni alle popolazioni ogliastrine durante un concerto. 0 0 Piemonte: il riordino della psichiatria Ospedale di Vallo, psichiatria riapre 7 anni dopo il caso Mastrogiovanni 0 Commenti Lascia una rispostaIl tuo indirizzo email non sarà pubblicato. I campi obbligatori sono contrassegnati *Commentonome Email Sito web Δ Questo sito usa Akismet per ridurre lo spam. Scopri come i tuoi dati vengono elaborati.
Attraverso il contatto con il corpo e l’incontro con gli altri il trekking permette alle persone perse nella malattia di riappropriarsi di sé e di abitare un nuovo mondo, riacquistando la dignità persa.Dal 14 al 18 settembre oltre 200 pazienti proveniente dai centri di salute mentale della Sardegna, con tutte le Asl regionali coinvolte (Lombardia, Veneto, Emilia Romagna e Friuli Venezia Giulia) saranno accompagnati da oltre 100 specialisti tra medici infermieri, psicologi e esperti di montagna. Nessun camice bianco tra un percorso e l’altro tra Jerzu, Tertenia, Perdasdefogu, Ulassai, Gairo, Cardedu, Osini, Ussassai, solo una maglietta rossa con su scritto ‘Sentieri di libertà’. Non solo trekking ma un convegno itinerante che prevede anche dibattiti sui temi inerenti la salute mentale, momenti conviviali e feste per le comunità ospitanti. “Questa iniziativa nasce da un laboratorio di montagna-terapia ideato come volontariato fuori dall’orario di servizio rivolto a 15 pazienti circa, è diventato un progetto culturale perché il gruppo ha prodotto dei libri e si è trasformato in un progetto di psicoterapia di comunità- ha spiegato Alessandro Coni, direttore del dipartimento di salute mentale e dipendenze della Asl di Sanluri che ha ideato il progetto- tutte le Asl della Sardegna saranno presenti a dimostrazione che un progetto così può essere condiviso, e anche con poche finanze si possono organizzare cose importanti”. I protagonisti del progetto (interamente autofinanziato) saranno persone che per tanto tempo sono rimaste chiuse in casa e che nel tempo avevano perso le relazioni con le persone, e che invece ora, sono pronte a comunicare le loro emozioni alle popolazioni ogliastrine durante un concerto.