A Firenze le associazioni da tutta Italia che lavorano sui problemi della salute mentale si sono incontrate con l’obiettivo di costituire la prima piattaforma nazionale rifacendosi ai principi della Carta di Firenze. Un documento, elaborato nel 2013, che afferma l’idea secondo cui le famiglie e le associazioni degli utenti devono essere protagonisti di un processo di rinnovamento della salute mentale. Un’azione nata su spinta del coordinamento europeo della salute mentale, il Mental Health Europe.
“È importante -afferma Donatella Miccinesi dell’associazione italiana salute mentale, Aisme- il rapporto con l’Europa, perché i protagonisti della nostra azione sono le persone che hanno vissuto il disagio, attraverso i loro cari o sulla loro pelle. Il Mental Health Europe vuole continuare a supportare la piattaforma e noi siamo un ponte fra il livello nazionale e quello europeo”.
Alla giornata costitutiva della Piattaforma nazionale hanno partecipato anche il vicepresidente della Regione Toscana, assessore al diritto alla salute e al welfare, Stefania Saccardi e l’assessore alle politiche sociali del Comune di Firenze Sara Furnaro. La piattaforma, che si sta dotando di uno statuto e di una figura giuridica per far sentire la sua voce a livello nazionale, è una novità per il campo della salute mentale e riunisce le associazioni nazionali che vogliono portare avanti la richiesta di attenzione particolare ai problemi degli utenti e delle famiglie.
Alla piattaforma nazionale aderiscono per ora l’Airsam, il coordinamento toscano associazioni salute mentale, Diritti senza barriere, Rete Toscana degli utenti, Unasam, Gruppo Auto-Aiuto Massa, ma la piattaforma è aperta a tutte le associazioni di utenti e familiari che vogliano aderire.
Gli obiettivi politi della piattaforma sono quelli della Carta di Firenze: operare per una società in cui la salute mentale e il benessere siano considerati obiettivi prioritari di tutte le politiche; promuovere la partecipazione degli utenti, e delle associazioni in cui si organizzano o che li rappresentano, in modo significativo e a tutti i livelli decisionali; promuovere il protagonismo degli utenti, incoraggiando lo sviluppo di pratiche innovative sia sul piano assistenziale sia su quello della ricerca, della formazione professionale e della educazione generale; sviluppare la cultura dell’auto aiuto anche con l’apertura di centri indipendenti per utenti e familiari in collaborazione con i servizi e con le comunità di riferimento.