È morta Chiara Strutti. Il 27 aprile 2015. A Trieste, nella sua casa. Con poche amiche scelte, nel rifiuto di altri/altre da cui si sentiva offesa. Aveva si e no diciotto anni quando arrivò volontaria al suo Ospedale Psichiatrico.

 

Era arrivato Basaglia a dirigerlo e lei  si mise dentro queste storie. Per non smettere più. Moltissimi anni dopo (quarantatré?) sarà passata per Giugliano in Campania  in scooter per Napoli sognando. Tornando a Trieste. Trovando a Parigi al lavoro, un Greco, un amore, una figlia e un nuovo lavoro, Atene, Leros, poi ancora Trieste, poi Napoli,Trieste, Colombia, Albania, Nord Africa, Trieste, Bogotà,  Belgrado, Trieste, Gorizia Confini OMS, UNoPS, UNICEF. E poi ancora qui, arrabbiata con noi, con tutti. Contro la normalità diventata mediocrità. Ai tuoi occhi, al tuo desiderio, alla tua rabbia che spesso era ingiusta secondo molti di noi.

 

Ci piacerebbe dirti: riposa in pace, ma sappiamo che non riposerai mai in pace. Per lo meno non dentro di noi che sappiamo  quanto fosse più esigente  l’amore che hai, a noi  e ai matti, in altro e lungo tempo regalato, e richiesto.

 

Ma  quanti altri si ricorderanno di te per le cose che hai fatto, contro i manicomi del mondo per dove eri sempre, per l’infinita rete che hai per tanti anni tessuto.

 

Ciao, forse  ci vediamo ancora, chi lo sa.

 

Conferenza per la Salute Mentale nel Mondo Franco Basaglia, di cui Chiara è stata fondatrice.