OPG: una chiusura di facciata?

Segnaliamo su Notizie Radicali un interessante editoriale di Massimo Lensi che pone alcune questioni interessanti sulla prossima chiusura degli Ospedali psichiatrici giudiziari.

“La nostra legislazione si è sempre concentrata sui luoghi anziché sui problemi, come quello della relazione tra pericolosità sociale e crimine, tra prevenzione e cura. Si preferisce, quindi, ipotizzare il superamento degli Opg attraverso la creazione di nuove strutture definite, non a caso: Residenze per l’esecuzione delle misure di sicurezza (Rems). Proprio sulla base di queste considerazioni, il nostro codice penale ha accolto il cosiddetto sistema del doppio binario in base al quale la colpevolezza è il presupposto dell’applicazione della pena, mentre la pericolosità sociale è il presupposto per l’operatività della misura di sicurezza. Finché sarà mantenuto il doppio binario non potremo mai dire di aver intrapreso il percorso corretto per la chiusura definitiva di questo ignobile capitolo di giustizia medievale.

Il 31 marzo è molto vicino e il rischio che, dopo tanti anni di attesa, la riforma degli Opg si trasformi in un nulla di fatto è molto alto. Le strutture non sono pronte al passaggio di consegne: è in corso, infatti, una sorta di palleggio istituzionale tra le Regioni, competenti per la parte sanitaria, e il Governo al fine solo di capire come ottimizzare i fondi a disposizione senza che nessuno degli Enti coinvolti sia costretto a rimetterci. Ma ciò che principalmente preoccupa è la completa assenza di un dibattito politico su un tema come quello della pericolosità (e delle cure) del malato di mente autore di reato. Ai tempi della legge 180 il dibattito ci fu e bene o male la società di allora seppe rispondere. Oggi all’opposto ci si allena, come schegge proiettate dall’esplosione di un secolo, a far fronte alle emergenze, che, come si sa, producono solo cattiva politica.”

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