OPG: detenuti dimenticati

Da Il Fatto Quotidiano

 

I pazienti degli Opg dovrebbero andare nelle residenze sanitarie, ma ancora otto Regioni non sono pronte. E il governo minaccia sanzioni. Intanto i più pericolosi e aggressivi rimangono tutto il giorno all’interno di camere di detenzione, trattati come in prigione o peggio

Dei sei Opg presenti sul territorio nazionale (Reggio Emilia, Montelupo Fiorentino, Castiglione delle Stiviere, Napoli, Aversa, Barcellona Pozzo di Gotto), l’unico a essere stato chiuso (in realtà banalmente trasformato in Rems, è bastato sostituire una targa) è quello di Castiglione, nel Mantovano. L’unico che al posto delle celle aveva già camere ospedaliere, al posto delle sbarre aveva locali per le attività ricreative e, al posto dell’isolamento, i colloqui quotidiani con le famiglie. Così, di fatto, dopo la tanto sbandierata norma che ha reso gli Opg fuori legge, nessuno di questi inferni dimenticati ha mai chiuso davvero i battenti. A distanza di otto mesi, ci vivono ancora 234 personeper le quali il giudice ha deciso di applicare l’articolo 222 del Codice Penale: ricovero in un ospedale psichiatrico giudiziario. Sono stati riconosciuti malati di mente nel momento in cui hanno commesso un reato, anche grave. Li chiamano “internati”, perché chiamarli persone darebbe loro una dignità che lo Stato non può garantire.

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