Dal 31 marzo chiuderanno gli Ospedali psichiatrici giudiziari (Opg), fino a poco tempo fa conosciuti semplicemente come manicomi criminali. In tutto sono sei le strutture dell’orrore, come le ha definite l’ex presidente della Repubblica Giorgio Napolitano: Barcellona Pozzo di Gotto, Aversa, Napoli Secondigliano, Montelupo Fiorentino, Reggio Emilia, Castiglione delle Stiviere. Gli internati sono circa ottocento, alcuni condannati ad un ergastolo bianco. Dalla prima relazione del governo al parlamento, si evince che “tra maggio e settembre 2014 sono state presentate al ministero della Salute le schede individuali di 826 persone, di questi i dimissibili erano 476, i non dimissibili 314, mentre 36 non sono stati ancora giudicati valutabili”, spiega Stefano Cecconi, coordinatore della campagna di StopOpg. Ad oggi sono circa 700 gli internati. Secondo la seconda relazione trimestrale al parlamento di febbraio di quest’anno, al 30 novembre 2014 gli Opg contavano 761 persone. Un dato che è quasi la metà di quello del 2012, quando se ne contavano circa 1.200.
“La relazione dimostra che gran parte degli internati risulta dimissibile, ora è possibile chiudere gli Opg e spostare gli interventi e le risorse per la cura delle persone nel territorio”, prosegue Cecconi. “La legge che ne stabilisce la chiusura definitiva il 31 marzo (Legge 81, 31 maggio 2014, ndr) è molto giovane, lo stesso presidente Mattarella ha ammesso che va conosciuta meglio. Il trasferimento dagli Opg alle strutture alternative individuate (Rems) non sarà tuttavia un’operazione di massa, ma un percorso che richiede l’adozione di provvedimenti sia giudiziari sia sanitari per ciascuno dei ricoverati nelle strutture”. – See more at: http://www.rainews.it/dl/rainews/articoli/Opg-addio-10-le-Regioni-pronte-a-far-fronte-a-chiusure-Serve-una-regia-nazionale-8c7538ab-a7d1-424a-9f84-145da4de9933.html