In Italia il 6,4% della popolazione tra 18 e 69 anni soffre di sintomi depressivi e in media 15 giorni l’anno percepisce uno stato di “cattiva salute psichica”. La Toscana, con il 7,1%, appare lievemente superiore alla media nazionale. Nel 2015 sono state 78.246 (pari al 2,1% della popolazione residente in Toscana) le persone che hanno avuto accesso ai Dipartimenti di salute mentale. Lo rivela l’Ars, l’Agenzia regionale di sanità, che ha prodotto la Relazione sanitaria regionale 2015 presentata in Regione. Dati che dovrebbero far riflettere sulla necessità di attuare azioni di prevenzione e sensibilizzazione sul tema della salute mentale. Un primo confronto lo ha proposto in occasione della giornata mondiale della salute mentale il Pd che ha invitato in città l’onorevole Ezio Casati primo firmatario della proposta di legge n.2233 sulla salute mentale depositata alla Camera dei Deputati. La 2233 è nata dalla proposta di legge di iniziativa popolare 181,promossa dal movimento “Le Parole Ritrovate”, per la quale sono state raccolte quasi 40.000 firme in tutta Italia (Prato compresa) a partire dal maggio del 2013, fino a quando un gruppo di deputati ha deciso di farsi carico dell’iniziativa, depositando in Parlamento la proposta. «Alcuni rappresentanti dell’associazionismo locale sono venuti nei mesi scorsi a sollecitarci a trattare il tema della salute mentale in città – ha introdotto Gabriele Bosi segretario del Pd – e così abbiamo deciso di organizzare questo incontro che non sarà l’ultimo». E non a caso la sala della Provincia in cui si è svolta l’iniziativa “Le politiche per la salute mentale. Riforma nazionale e servizi per il territorio”, ha visto una grande partecipazione tra familiari, associazioni di volontariato, operatori, medici e cooperative sociali, che hanno avuto una importante occasione di confronto. Oltre a Casati che ha spiegato i punti essenziali della proposta, per il territorio era presente l’assessore al sociale Luigi Biancalani che è tornato a sottolineare le criticità di Prato a partire dalla mancanza di risorse in un territorio ancora colpito dalla crisi e non ha negato una difficoltà nel passaggio delle informazioni tra i servizi (socio-sanitari). Molte le proposte di integrazione della nuova legge fatte a Casati, a partire da un approfondimento dell’area dell’infanzia adolescenza come suggerito da Marco Armellini responsabile della neuropsichiatria infantile Asl e una maggiore attenzione agli inserimenti lavorativi. 0 0 Traumi ignorati La psichiatria non è solo farmacologia, ma anche ascolto 0 Commenti Lascia una rispostaIl tuo indirizzo email non sarà pubblicato. I campi obbligatori sono contrassegnati *Commentonome Email Sito web Δ Questo sito usa Akismet per ridurre lo spam. Scopri come i tuoi dati vengono elaborati.
In Italia il 6,4% della popolazione tra 18 e 69 anni soffre di sintomi depressivi e in media 15 giorni l’anno percepisce uno stato di “cattiva salute psichica”. La Toscana, con il 7,1%, appare lievemente superiore alla media nazionale. Nel 2015 sono state 78.246 (pari al 2,1% della popolazione residente in Toscana) le persone che hanno avuto accesso ai Dipartimenti di salute mentale. Lo rivela l’Ars, l’Agenzia regionale di sanità, che ha prodotto la Relazione sanitaria regionale 2015 presentata in Regione. Dati che dovrebbero far riflettere sulla necessità di attuare azioni di prevenzione e sensibilizzazione sul tema della salute mentale. Un primo confronto lo ha proposto in occasione della giornata mondiale della salute mentale il Pd che ha invitato in città l’onorevole Ezio Casati primo firmatario della proposta di legge n.2233 sulla salute mentale depositata alla Camera dei Deputati. La 2233 è nata dalla proposta di legge di iniziativa popolare 181,promossa dal movimento “Le Parole Ritrovate”, per la quale sono state raccolte quasi 40.000 firme in tutta Italia (Prato compresa) a partire dal maggio del 2013, fino a quando un gruppo di deputati ha deciso di farsi carico dell’iniziativa, depositando in Parlamento la proposta. «Alcuni rappresentanti dell’associazionismo locale sono venuti nei mesi scorsi a sollecitarci a trattare il tema della salute mentale in città – ha introdotto Gabriele Bosi segretario del Pd – e così abbiamo deciso di organizzare questo incontro che non sarà l’ultimo». E non a caso la sala della Provincia in cui si è svolta l’iniziativa “Le politiche per la salute mentale. Riforma nazionale e servizi per il territorio”, ha visto una grande partecipazione tra familiari, associazioni di volontariato, operatori, medici e cooperative sociali, che hanno avuto una importante occasione di confronto. Oltre a Casati che ha spiegato i punti essenziali della proposta, per il territorio era presente l’assessore al sociale Luigi Biancalani che è tornato a sottolineare le criticità di Prato a partire dalla mancanza di risorse in un territorio ancora colpito dalla crisi e non ha negato una difficoltà nel passaggio delle informazioni tra i servizi (socio-sanitari). Molte le proposte di integrazione della nuova legge fatte a Casati, a partire da un approfondimento dell’area dell’infanzia adolescenza come suggerito da Marco Armellini responsabile della neuropsichiatria infantile Asl e una maggiore attenzione agli inserimenti lavorativi.