Come si ricorderà, le Rems sono state istituite per accogliere i pochi detenuti psichiatrici in cui le misure di sicurezza alternative alla detenzione si ritiene non possano essere assolutamente praticabili, mentre due degli Opg che dovevano chiudere tutti entro lo scorso 31 marzo sono ancora aperti, a Montelupo Fiorentino e Barcellona Pozzo di Gotto. Se passasse l’emendamento, le Rems sarebbero “inondate” di detenuti con sopravvenuta infermità mentale, e sarebbe reso vano l’intento della legge sulla chiusura degli Opg che intendeva far prevalere, per la cura e la riabilitazione di queste persone, progetti individuali con misure non detentive. «Il problema che vuol risolvere quell’emendamento è garantire le cure troppo spesso ostacolate o negate dalle drammatiche condizioni delle carceri? Ma Il diritto alla salute e alle cure dei detenuti non si risolve così», continua il Comitato, che ha scritto una lettera al ministro Orlando chiedendo un suo intervento sull’iter del provvedimento al Senato. «Occorre che si rafforzino e si qualifichino i programmi di tutela della salute mentale in carcere e che il Dipartimento dell’Amministrazione Penitenziaria (DAP) istituisca senza colpevoli ritardi le sezioni di Osservazione Psichiatrica e le previste articolazioni psichiatriche». Tra pochi giorni la discussione riprenderà in Aula, e l’obiettivo è chiaro: evitare l’invio di persone con misura di sicurezza provvisoria nelle Rems, destinandole ai prosciolti definitivi, e quindi chiudere definitivamente in Italia il capitolo degli Opg. 0 0 L’emergenza reale della Salute Mentale in Italia, una risposta a Gilberto Di Petta Franco Basaglia e il ruolo della follia nella società attuale 0 Commenti Lascia una rispostaIl tuo indirizzo email non sarà pubblicato. I campi obbligatori sono contrassegnati *Commentonome Email Sito web Δ Questo sito usa Akismet per ridurre lo spam. Scopri come i tuoi dati vengono elaborati.
Come si ricorderà, le Rems sono state istituite per accogliere i pochi detenuti psichiatrici in cui le misure di sicurezza alternative alla detenzione si ritiene non possano essere assolutamente praticabili, mentre due degli Opg che dovevano chiudere tutti entro lo scorso 31 marzo sono ancora aperti, a Montelupo Fiorentino e Barcellona Pozzo di Gotto. Se passasse l’emendamento, le Rems sarebbero “inondate” di detenuti con sopravvenuta infermità mentale, e sarebbe reso vano l’intento della legge sulla chiusura degli Opg che intendeva far prevalere, per la cura e la riabilitazione di queste persone, progetti individuali con misure non detentive. «Il problema che vuol risolvere quell’emendamento è garantire le cure troppo spesso ostacolate o negate dalle drammatiche condizioni delle carceri? Ma Il diritto alla salute e alle cure dei detenuti non si risolve così», continua il Comitato, che ha scritto una lettera al ministro Orlando chiedendo un suo intervento sull’iter del provvedimento al Senato. «Occorre che si rafforzino e si qualifichino i programmi di tutela della salute mentale in carcere e che il Dipartimento dell’Amministrazione Penitenziaria (DAP) istituisca senza colpevoli ritardi le sezioni di Osservazione Psichiatrica e le previste articolazioni psichiatriche». Tra pochi giorni la discussione riprenderà in Aula, e l’obiettivo è chiaro: evitare l’invio di persone con misura di sicurezza provvisoria nelle Rems, destinandole ai prosciolti definitivi, e quindi chiudere definitivamente in Italia il capitolo degli Opg.