Articolo di Franco Rotelli dal titolo Salute mentale: aiutare le persone nel tempo prima di obbligarle alla cura, pubblicato dal quotidiano Il Foglio il 22 ottobre. La lettere è una risposta all’intervento di Michele Cerquetti Si può parlare di salute mentale senza essere schiavi della retorica?, pubblicato sempre su Il Foglio l’11 ottobre.
“Ripetiamo da decenni che la risposta dei servizi pubblici deve essere una risposta territoriale, deve essere presenza di servizi continuativa e capillare sul territorio. I servizi che funzionano sono servizi vicini alle persone, sono servizi accessibili e soprattutto sono servizi aperti. Non è ben chiaro se le risorse messe a disposizione dal pubblico siano sufficienti o meno: perché quello che è chiaro è che comunque sono assolutamente mal collocate, tra cliniche private, posti letto ospedalieri, convenzioni con situazioni residenziali neo-manicomiali, lasciando intatti i problemi che la lettera del signor Cerquetti denuncia.
Se ci abituiamo a considerare utopica l’azione degli enti locali per intervenire utilmente sulle condizioni sociali e di vita, in particolare nei quartieri più complicati ma più in generale ovunque nelle nostre città, se consideriamo utopistico immaginare un uso delle scuole con iniziative capaci di coinvolgere al di là delle ore di lezione e se consideriamo utopistici servizi sanitari capaci di sviluppare buone pratiche (di cui si sa tutto) dovremo certamente continuare a ricorrere a interventi sanzionatori, a chiamare impropriamente in causa la magistratura, a parlare di contenzioni e mai di sicurezza sociale.”