Titolo:
Letture basagliane. Ciclo di letture critiche: un dibattito a partire dal testo Ri-abilitare la riabilitazione/ novembre 2018
Data:
26 novembre 2018- ore 16:00
Luogo:
Sala Ugo Guarino – Parco di San Giovanni
Trieste
Promotore:
Dipartimento di Salute Mentale
Ruolo di ConF.Basaglia:
Partner
Coordina:
Alessandro Norbedo
Con:
Cíntia Braga, Juliana Fonseca e Franco Rotelli
Hanno assicurato la loro presenza:
Mario Novello e Lorenzo Toresini
Introduzione:
Cíntia Braga e Juliana Fonseca, due specializzande in psichiatria di Belo Horizonte, a partire dal testo Ri-abilitare la riabilitazione di Franco Rotelli del 1993, si interrogano sulla realtà del Brasile e sulla necessità che vi sia una relazione tra le pratiche di salute mentale e la politica e che nel contesto attuale, caratterizzato da forti tendenze conservatrici e da una perdita di alcuni diritti fondamentali, la resistenza deve continuare per aprire nuovi spazi di democrazia. Riconoscono che non è sufficiente occuparsi della malattia, dei suoi sintomi e dei comportamenti, ma che va fatto un lavoro più ampio sulla vita delle persone, a partire dalla necessità primaria della casa e del lavoro, che spesso non sono garantiti, e che è fondamentale pensare a pratiche di salute mentale che consentano all’utente di porsi criticamente rispetto al suo percorso di cura.
Note sull’incontro:
L’incontro ha visto la partecipazione di circa 30 persone tra operatori e operatrici del DSM di Trieste,cooperativisti, volontari e tirocinanti stranieri e persone che hanno attraversato l’esperirenza del disagio psichico. Il tema pregnante del dibattito è stata la relazione tra la vocazione terapeutica e la lotta di classe: dal momento che la malattia e i bisogni delle persone non possono essere considerati come separati, le battaglie in salute mentale hanno assunto il significato di lotte sociali. Si è riflettuto quindi come la riabilitazione della psichiatria consista nell’aprire questa disciplina e di declinarla nella realtà, per superare una visione dell’istituzione sanitaria che ha come compito quello di “guarire” le persone e orientarsi invece in una prospettiva di servizi che siano attivatori di risorse terze nella comunità.