Qualità, processi di cura, residenze per anziani

Data: 24/09/2014 Categoria:

di Raffaele Monteleone

Il numero delle persone ricoverate al momento attuale in Italia nelle strutture residenziali per anziani raggiunge le 300mila unità.

Secondo il censimento del Ministero dell’Interno del 31 dicembre 2008, il numero delle residenze sanitarie assistenziali (RSA) e delle residenze assistenziali (RA) ammonta a 5.858 strutture, tra pubbliche e private, di cui 3.409 strutture che “accettano anziani non autosufficienti” e i posti complessivi ammontano a circa 287.532. Considerando i dati Istat del 2007 quando il numero di posti letto era pari a 265.387 si evidenzia un aumento del numero di posti letto del 8.3%. La recente ricerca dell’Auser “Le case di riposo in Italia” infine ha censito 6.389 strutture alle quali vengono aggiunte, a partire dagli elenchi della Camera di Commercio e da altre fonti collegate ad associazioni del Terzo settore, ulteriori 326 strutture per un totale di 6.715 strutture residenziali per anziani. Le persone ricoverate sono perlopiù donne con una età superiore agli 80 anni.

La ricerca sulla “qualità dei processi di cura nelle strutture residenziali per persone anziane” in questo contesto, caratterizzato dalla crescita delle domanda di soluzioni residenziali per fronteggiare l’invecchiamento della popolazione, ha analizzato quattro strutture socio-assistenziali pubbliche di tre regioni del nord, centro e sud Italia (Friuli-Venezia Giulia, Toscana, Puglia) i processi di accoglienza, assistenza, riabilitazione e cura degli anziani.

L’indagine conoscitiva ha completato, con emergenze di ricerca di tipo qualitativo, una precedente indagine quantitativa portata avanti dallo SPI-CGIL nazionale, che si prefiggeva come scopo quello di costruire una prima mappatura sulle soluzioni residenziali per anziani a livello nazionale, attraverso la somministrazione nei diversi territori di questionari strutturati portata avanti dallo stesso sindacato.

Il lavoro sul campo ha combinato analisi documentale, osservazione etnografica, interviste qualitative, focus group e colloqui liberi portati avanti grazie al supporto logistico ed organizzativo delle delegazioni locali del sindacato.

Nella logica di ricerca dell’indagine conoscitiva è sembrato opportuno ragionare orizzontalmente sui punti di contatto tra i diversi studi di caso. Ovviamente questo lavoro non ha l’ambizione della rappresentatività, si è mosso -piuttosto- lavorando a ridosso della significatività e rilevanza generale dei temi trattati, valorizzando la ricerca sul campo come un approccio conoscitivo interessato alle pratiche e ai processi osservati “in situazione”. La ricerca si pone come obiettivo principale quello di stimolare la riflessione pubblica sul tema dei diritti delle persone anziane.

Più in dettaglio gli obiettivi del progetto di ricerca sono stati:

– verificare il livello/la qualità della garanzia del rispetto dei diritti di cittadinanza delle persone accolte nelle strutture residenziali per anziani;

– produrre criteri ed indicatori per un accreditamento delle strutture residenziali sanitarie e sociosanitarie che accolgono anziani centrato sulla persona, sulla qualità di processi di cura capaci di determinare il mantenimento e/o l’implementazione della abilitàresidue, la salvaguardia dell’autonomia e dell’indipendenza, della capacità e possibilità di scelta, che tutelino e promuovano i diritti delle persone;

– produrre criteri ed indicatori che valutino i processi di accoglienza, di assistenza, di riabilitazione e di cura, nonché le regole dell’istituzione, l’organizzazione della vita quotidiana e l’organizzazione del lavoro, che riconoscano e stigmatizzino i processi di invalidazione prodotti dall’istituzionalizzazione.

La ricerca è stata commissionata a ConF.Basaglia dal Sindacato pensionati italiano (SPI) e Funzione pubblica nazionale della CGIL (FP CGIL Nazionale).